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Il racconto

“Camere d’albergo disdette, ristorante vuoto di sera: ma non cediamo alla paura”

Al ristorante La Piana di Sorisole il Coronavirus sta mettendo in grossa difficoltà i gestori che hanno deciso di lanciare un messaggio: "Siamo aperti, #sorisolenonsiferma"

Il secondo stop imposto da Regione Lombardia li ha spiazzati, perchè dopo una settimana a denti stretti stavano già pregustando il momento in cui tutto, piano piano, sarebbe tornato alla normalità.

La decisione di prorogare le misure preventive per evitare di facilitare la diffusione del Coronavirus, invece, è stata una nuova mazzata.

Sabrina Casadoro e la figlia Alessandra Bestetti gestiscono a Sorisole “La Piana Ristorante” e sono tra gli imprenditori del settore penalizzati dal mix di paura, incertezze e smarrimento dovuto all’arrivo del Covid-19 in Lombardia.

“Come tutto il settore della ristorazione purtroppo anche noi non siamo immuni da questa sorte – spiegano Sabrina e Alessandra che, oltre al ristorante, mandano avanti anche l’albergo collegato – Da domenica scorsa abbiamo avuto un forte calo delle presenze al ristorante mentre l’hotel, a carattere prevalentemente business, ha avuto decine e decine di cancellazioni. È rimasta solo una coppia di Genova, che è qui in visita alla figlia. Se verso la fine della settimana la gente stava provando a superare la paura, la scelta della Regione è come se avesse detto a tutti che la situazione è davvero seria”.

Ma nonostante le difficoltà di questa settimana, mamma e figlia non si sono perse d’animo: “Anche noi abbiamo voluto lanciare il nostro hashtag, come Bergamo e Milano anche #Sorisolenonsiferma. Lo abbiamo scritto su un cartello che rimarrà fuori dal nostro ristorante fino alla fine di questa situazione, per ricordare a tutti che noi siamo aperti”.

Un cartello pubblicato anche sui social, in una bella foto che vede parte dello staff (complessivamente ci lavorano una quindicina di persone ndr) sorridente: “È proprio col sorriso che stiamo affrontando tutta la vicenda – continua mamma Sabrina – Questa settimana sarà la più dura in assoluto, per tutti noi del settore. Vogliamo cancellare così un po’ di paura, dobbiamo fare squadra e tenere alto il morale. Deprimerci in questo momento non gioverebbe. Stiamo invece cercando di sfruttare questo periodo per sistemare quelle piccole cose che durante l’anno e in piena attività continuavamo a rinviare per mancanza di tempo. Stiamo solo prendendo la rincorsa per ripartire più forti di prima, mettiamola così”. 

Nel frattempo Sabrina e Alessandra tengono duro: “Cerchiamo di lavorare e di sopravvivere a quello che per noi è un dramma sociale ed economico – spiegano – Ciò che fa più paura è il non sapere quanto durerà e le casse ne risentono. Stiamo rimanendo a galla grazie ai pranzi di lavoro ma abbiamo perso quasi completamente la clientela della fascia serale e quella delle famiglie che costituisce una buona fetta del nostro bilancio. Ma non vogliamo mollare, Sorisole non si ferma e non ci fermiamo nemmeno noi”.

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