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L’arredare secondo Zenucchi: la vendita di mobili trasformata in progetto casa

Giacomo Zenucchi è uno dei due soci amministratori, insieme al fratello Amedeo: il team, che può contare su 33 preziosi collaboratori, gestisce direttamente l'intero lavoro, ponendosi come unico interlocutore del cliente che deve arredare casa.

Da mobilificio di paese in Val Seriana a realtà in grado di porsi addirittura come general contractor in progetti di ristrutturazione: è l’evoluzione realizzata dalla Zenucchi Arredamento di Luzzana, fresca di festeggiamenti per il 20esimo anniversario di attività ma che affonda la proprie radici ancora più in là nel tempo.

Se oggi i fratelli Amedeo e Giacomo Zenucchi, soci amministratori, hanno portato la società ad avere quattro sedi e sottoscrivere contratti in tutto il mondo, lo devono un po’ alla volontà di portare avanti l’attività di papà Andrea e mamma Giulia e un po’ alla loro determinazione di voler stravolgere un mestiere che ai loro occhi appariva troppo statico per poter avere successo.

La svolta nel 1999, con l’apertura dell’headquarter di Luzzana: il primo passo di una startup nata con la precisa volontà di arredare in modo differente.

“Quando qualche anno prima abbiamo fondato la società – spiega Giacomo Zenucchi – ci siamo detti chiaramente: ‘Vogliamo vendere mobili, ma non come fanno tutti gli altri’. Una convinzione che ci ha portati a scegliere sempre mobili di una certa qualità, che potessero essere il ‘per sempre’ dei nostri clienti. Ci siamo affidati a un consulente, Massimo Castagna, che ancora oggi è il nostro art director: la strategia è sempre stata semplicemente quella di ascoltare la domanda del mercato”.

Oggi, oltre allo showroom di Luzzana che ospita anche l’esperienza e l’innovazione domotica di “H2D”, l’insegna Zenucchi Arredamento risplende anche in centro a Bergamo (in via Tasso) e a Brescia: l’ultima arrivata, freschissima, è invece Agape12, a Milano.

“Milano è una città importante che per ora abbiamo presidiato solo con delle gestioni – spiega Zenucchi – Ci piacerebbe arrivare, a breve, anche a posizionarci in modo definitivo e con la nostra insegna”.

Oltre ai 33 collaboratori interni, l’azienda può contare anche una ventina di artigiani che collaborano esternamente, tra falegnami, fabbri, vetrai e tappezzieri: “Con loro realizziamo mobili e arredi custom made, progettati dagli architetti – continua Zenucchi – Chi ci sceglie è soprattutto il cliente privato che deve fare casa ma che ha poco tempo per dedicarcisi singolarmente: così si affida completamente alle nostre competenze e noi vogliamo che loro si divertano a portare avanti sogni e progetti”.

In showroom sono invece già presenti e rappresentati direttamente un centinaio tra i migliori brand del settore, 95% dei quali italiani: “La scelta per il cliente è importante: non vuole la casa monomarca ma vuole personalizzare al massimo e noi diamo questa possibilità. Non basta vendere il prodotto, quello lo fanno tutti: bisogna dare un valore aggiunto, contestualizzando e favorendo la contaminazione. Le vendite facili le sanno fare tutti, noi proponiamo qualcosa di più complesso, prendendoci anche la responsabilità esclusiva dei lavori, compresi quelli di pavimentazione e illuminazione. Il segreto è dare al cliente un unico interlocutore per il suo progetto e in molti casi è proprio lui a chiederci di portare tutte le professionalità idonee alla ristrutturazione”.

Tra lo zoccolo duro della clientela, all’80% lombarda, si sta facendo largo con prepotenza nell’ultimo periodo anche l’estero che nell’ultimo anno ha raddoppiato la propria incidenza passando dal 6 al 12%: si tratta soprattutto di fornitura e spedizione, senza l’installazione in loco che invece caratterizza l’attività italiana, ma con richieste anche da Asia, America e Africa.

Possibilità che l’azienda non si è mai voluta precludere: “Lo abbiamo sempre pensato e lo ripeto sempre al nostro team – sottolinea Giacomo Zenucchi-: la nostra mission è quella di stare sempre davanti al mercato e arrivare prima degli altri, anche solo stare allineati può essere problematico perchè alla fine ti ritrovi sempre a rincorrere. Ricetta anticrisi? Sono convinto che la crisi sia stata e sia, innanzitutto, quella delle idee. Se sai ascoltare la domanda si riuscirà sempre a restarne fuori. Trattare 100 brand e gestire 33 dipendenti e 20 artigiani è complesso: ma se non ci fossimo preparati a farlo oggi, probabilmente, non esisteremmo più”.

E Zenucchi Arredamento non solo esiste, ma destina sempre una fetta delle proprie risorse al mondo della solidarietà: “Almeno una decina di anni fa un cliente, Beppe Panseri della Despe, mi ha fatto conoscere Giovanni Licini e l’Accademia dello Sport per la Solidarietà. Da allora troviamo sempre tempo e risorse per aiutare chi sta peggio di noi. Licini è stato in grado di unire la passione dello sport alla solidarietà: una ricetta vincente, portata avanti con una forza gestionale incredibile”.

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