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L'iniziativa

Coronavirus, con InNova Bergamo catena di solidarietà per aiutare le attività locali

L'associazione e le regole per la buona riuscita della catena di solidarietà lanciata per esercenti, artigiani e ristoratori

Coronavirus: giusto o ingiusto, utile o inutile ormai l’allarmismo c’è ed è inevitabile farci i conti. I primi a fronteggiare gli effetti economici negativi del Covid-19 sono proprio gli artigiani, i commercianti e i ristoratori della città e della provincia di Bergamo, una delle zone più colpite.

C’è chi però non si perde d’animo e seguendo gli spunti social dei sindaci Beppe Sala (Milano) e Giorgio Gori (Bergamo) l’Associazione InNova Bergamo ha voluto far partire una catena di solidarietà nei confronti del mondo produttivo, commerciale e culturale di Bergamo; un’iniziativa volta a sensibilizzare l’acquisto di prodotti locali per aiutare tutte le attività che in questi giorni stanno subendo un drastico e preoccupante calo delle vendite.

Ecco poche regole per la buona riuscita della catena di solidarietà per gli esercenti, artigiani e ristoratori.

1. Comprare locale e condividere su Facebook la fotografia del bancone/locale/commerciante in cui o da cui si è acquistato.

2. Copiare il seguente testo con aggiunte soggettive: “Le misure anti-Coronavirus funzionano, ma è importante continuare a sostenere le attività commerciali della città e della provincia che stanno subendo un grave calo in termini economici. Per questo oggi ho acquistato [nome del prodotto] in una bottega di quartiere/del centro/di città alta. Fai anche tu la stessa cosa e utilizza l’hashtag #CompraVicino per creare una vera e propria catena di solidarietà”.

3. Ricordatevi di “taggare” InNova Bergamo nel vostro post, così potremo condividerlo con i nostri followers e far girare la catena sempre di più!

“Un gesto piccolo, ma allo stesso tempo importante per dare linfa al nostro tessuto economico e commerciale – ha commentato il presidente Niccolò Carretta -. È importante, seguendo tutte le ordinanze e le disposizioni, provare a tornare a vivere la quotidianità tenendo ben presente la serietà del tema. Come Associazione proviamo a fare la nostra parte perché in moltissimi ci hanno scritto e sollecitato. Quando si parla di solidarietà Bergamo risponde sempre e mi stupirei se non fosse così anche in questo caso”.

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