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L'intervista

Coronavirus, Misiani: “Presto misure per sostenere export e piccole e medie imprese”

Il viceministro all'economia, il bergamasco Antonio Misiani: "Tra i primi interventi su cui stiamo lavorando il rafforzamento dei fondi per sostenere l’export”.

C’è un’altra faccia del coronavirus, quella che sta erodendo l’economia italiana. Le misure per far fronte all’emergenza contagio stanno colpendo quelle regioni che sono considerate il motore trainante dell’economia del Bel Paese. Il Governo ha adottato le prime misure. Altre arriveranno a breve. Parola del viceministro all’Economia, il senatore bergamasco Antonio Misiani.

Ministro, da una parte assistiamo all’assalto dei centri commerciali, dall’altra c’è l’immagine delle nostre città vuote. Segno di un’economia “sospesa” fino a contrordine. Quanto peserà questa sospensione?
“L’intensità dell’impatto dell’emergenza Coronavirus sull’economia dipenderà in misura determinante dalla durata dell’epidemia e dall’estensione territoriale del contagio. Le misure assunte, indubbiamente assai severe, sono indispensabili per fermare l’epidemia. Non appena sarà possibile, andranno allentate riportando alla normalità anche le attività produttive”.

A essere colpito non è solamente il turismo, ma anche la grande industria. Il Governo pensa di intervenire con delle misure per sostenere questi settori? Con quali misure?
“Il 23 febbraio è stato emanato un primo decreto legge per l’emergenza sanitaria, che è stato approvato oggi dalla Camera in tempi brevissimi. Il 24 il ministro Gualtieri ha firmato un decreto che sospende il versamento dei tributi e delle cartelle nei comuni della zona rossa. Entro fine settimana verrà emanato un secondo decreto legge che conterrà ulteriori misure fiscali e previdenziali per la zona rossa e alcune prime misure per i settori maggiormente colpiti a livello nazionale.

Chiederete un aiuto all’Unione Europea considerando che il commissario Gentiloni non lo ha escluso? Questa emergenza pesa sulla nostra economia che già non brilla: siamo di fronte ad una recessione?
“L’impatto è pesante per molti settori, a partire dal turismo e dai segmenti produttivi più internazionalizzati, ma possiamo e dobbiamo evitare la recessione. È necessario reagire rapidamente. Lo faremo costruendo insieme alle forze economiche e sociali un pacchetto di misure e finanziandole con tutti gli strumenti disponibili anche a livello comunitario, dal fondo europeo di solidarietà per le calamità naturali fino alle clausole di salvaguardia europee per gli eventi eccezionali”.

La Lombardia apre uno spiraglio per i bar che possono aprire e servire anche dopo le 18. C’è un disegno più ampio da parte del Governo per affrontare l’emergenza in altre regioni finora non colpite dal virus?
“Stiamo lavorando in stretto coordinamento con le regioni per decidere insieme a loro il da farsi. Abbiamo concordato un protocollo unico di intervento, valido anche nei territori in cui non si sono registrati casi di Coronavirus”.

È necessaria una seconda settimana di sospensione per evitare che il contagio dilaghi?
“Lo decideranno il Governo e le regioni, sulla base delle valutazioni mediche e scientifiche. Speriamo proprio di no. Avviare il prima possibile il ritorno alla normalità è l’obiettivo di tutti noi”.

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