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La decisione

Bar e pub aperti dopo le 18? I sindaci della media Valseriana scelgono la prudenza

Quelli che non hanno nella propria licenza la categoria di ristorazione come prevalente, fino all'1 marzo continueranno a chiudere dalle 18 alle 6 come previsto dall'ordinanza del 23 febbraio

I bar e i pub che non hanno nella propria licenza la categoria di ristorazione come prevalente, fino all’1 marzo continueranno a chiudere dalle 18 alle 6 come previsto dall’ordinanza del 23 febbraio. Lo hanno stabilito i sindaci dell’ambito socio-sanitario della Media Bassa Valle Seriana, confermando sostanzialmente la prima interpretazione dell’ordinanza regionale. Questo nonostante le novità comunicate dal Pirellone, che ha di fatto cancellato l’obbligo di abbassare le serrande: per evitare assembramenti, il servizio dovrà essere gestito solo al tavolo dal personale e non direttamente al bancone.

Lo ha spiegato una FAQ pubblicata sul sito della Regione: “Bar e pub possono rimanere aperti come i ristoranti – si legge – a condizione che sia rispettato il vincolo del numero massimo di coperti previsto dall’esercizio”. Tuttavia, le amministrazioni, “sulla base delle valutazioni di ogni specifica situazione” possono “dettagliare ulteriormente l’ordinanza in coerenza con l’obiettivo della stessa”. Ovvero, “limitare le situazioni di affollamento di più persone in un unico luogo per contrastare il Coronavirus”.

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Ed è quello che hanno scelto di fare i 18 sindaci dell’ambito (da Ranica a Colzate compresa la Val Gandino): “La nostra zona è al momento più attenzionata di altre – spiega Fabio Terzi, sindaco di Albino -. Per questo abbiamo ritenuto di adottare una linea più restrittiva”. Il primo cittadino di Albino, comune capofila dell’ambito, ne fa una questione di “coscienza e senso di responsabilità. Forse è meglio fare qualche sacrificio adesso per evitare di ritrovarsi nella zona rossa ed essere poi soggetti ad ulteriori restrizioni. È importante chiarire che non siamo in presenza della peste nera, ma lo è altrettanto ridurre ogni potenziale rischio. È una questione di prudenza – ribadisce – nulla più”. Vale anche per le attività sportive (incluse quelle all’aperto) sospese fino a nuova comunicazione.

L’ordinanza di riferimento è quella pubblicata proprio sul sito del Comune di Albino (guarda qui). “In questa fase è necessario garantire regole chiare e stabili – aggiunge il sindaco di Alzano Lombardo, Camillo Bertocchi -. Per questo ci siamo riuniti trovando una linea comune”. Gli fa eco il collega di Fiorano al Serio, Andrea Bolandrina: “Sull’ordinanza regionale sono state date diverse interpretazioni, quest’incontro è servito a concordare un’azione il più possibile chiara e univoca”.

“Non avendo partecipato alla riunione e dovendo firmare un’ordinanza, mi riservo di sentire i colleghi prima di prendere una decisione” commenta invece il sindaco di Gazzaniga, Mattia Merelli. I 18 Comuni dell’ambito, oltre a quelli già citati, sono Vertova, Casnigo, Cazzano Sant’Andrea, Leffe, Peia, Cene, Nembro, Villa di Serio, Pradalunga, Aviatico e Selvino.

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