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I gatti riescono a vedere al buio?

In rapporto alle dimensioni corporee, il gatto possiede gli occhi più grandi di tutti i carnivori.

In rapporto alle dimensioni corporee, il gatto possiede gli occhi più grandi di tutti i carnivori. Il diametro del suo occhio misura in media ventuno millimetri, mentre nell’uomo raggiunge appena i ventiquattro millimetri. L’occhio del gatto sporge molto dal cranio; questo gli permette di avere un eccezionale angolo visivo di duecentottanta gradi. Di questi, centoventi spettano a un ampio campo frontale, percepito contemporaneamente da entrambi gli occhi. Il gatto ha così una visione spaziale, presupposto fondamentale per misurare le distanze con precisione.

Il gatto è in grado di scrutare un ambiente ampio senza doversi muovere; capacità ideale per chi non vuole farsi notare dalla sua preda.

Per quanto riguarda la sua acutezza visiva, il gatto non è superiore all’uomo; lo eguaglia solo a una distanza compresa tra i due e i sei metri. Al di fuori di questo campo visivo, il gatto registra solo immagini sfuocate. Nonostante questo, non gli sfugge nemmeno il minimo movimento ed è in grado di riconoscere il “suo” umano anche a grandi distanze; non tanto dal viso ma dal suo movimento.

Un gatto ha bisogno di una vista acuta solo dove è necessario. Si avvicina alle prede a una distanza tale da poter misurare con precisione la distanza che lo separa dalla vittima o dall’obbiettivo; poi si prepara a saltare usando la quantità esatta di forza muscolare e velocità che gli consentono di piombare sul bersaglio.

La caratteristica più spiccata dell’occhio del gatto è l’estrema sensibilità alla luce. In pieno sole la sua pupilla si restringe fino a diventare una sottile fessura; tutto questo per ridurre la portata dei raggi luminosi in entrata e proteggere così il prezioso organo visivo.

Nelle ore notturne, al contrario, la pupilla si dilata e diventa tonda per adattarsi in maniera fulminea alle mutate condizioni di luce.

Il gatto è aiutato nell’oscurità anche da un’altra particolarità biologica: il fondo dell’occhio è dotato di uno strato riflettente, il tapetum lucidum. Un intensificatore di luce che lo aiuta a orientarsi. Il tapetum lucidum, inoltre, è causa della cosiddetta “fotoluminescenza”, l’inquietante fenomeno per cui al buio gli occhi del gatto sembrano accendersi. Al contrario nella più totale oscurità il gatto non è in grado di vedere niente, a differenza di quanto raccontato dalle varie dicerie popolari.

La sua percezione cromatica è molto limitata. E’ in grado di distinguere il verde e il blu, ma probabilmente percepisce il rosso e il giallo come grigio; questo però non è per lui un grande problema, dato che la preda preferita del gatto ha un manto grigio o marroncino.

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