In alcuni casi è stato difficile anche solo trovare un posto per l’auto. In altri, la situazione è sembrata più normale, forse solo un po’ più vivace del solito. Fatto sta che i bergamaschi domenica 23 febbraio hanno letteralmente preso d’assalto diversi supermercati della Bergamasca per timore di una possibile (ma non probabile) quarantena per il Coronavirus.
Che non fosse un giorno come tanti altri i commessi se ne sono accorti sin dai primi minuti di apertura dei negozi: prima delle 9 c’era perfino gente che aspettava davanti all’ingresso l’orario di apertura.
“Alle 12 avevamo già fatto l’incasso dell’intera giornata di domenica scorsa – ci spiega il dipendente di un supermercato della Bassa, a Romano di Lombardia -. Tutta questa gente insieme la vediamo solo in prossimità delle feste natalizie”.
Tra i prodotti più acquistati c’erano soprattutto i freschi: pane, frutta, verdura, ma soprattutto pollo.
Letteralmente introvabili già prima di mezzogiorno l’Amuchina e tutti i disinfettanti simili.
Nel tardo pomeriggio, quando si sono diffusi gli aggiornamenti sui primi contagiati a Bergamo e provincia, gli ingressi nei supermercati sono aumentati ancora di più. Ma a quel punto alcuni generi erano già esauriti e, in alcuni negozi, le corsie erano diventate dei veri e propri formicai.
Quando la ressa di clienti si è dileguata, verso l’orario di chiusura, sono venute alla luce decine e decine di scaffali rimasti vuoti, senza nemmeno un articolo.
commenta