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Le indagini

Spaccio di eroina alla stazione di Bergamo: scovati 9 pusher

La Polizia di Stato ha portato a termine l’operazione antidroga “Binario Morto”

La Polizia di Stato ha portato a termine l’operazione antidroga “Binario Morto”, conclusasi con l’emanazione di nove avvisi di conclusione indagini preliminari nei confronti di altrettanti soggetti extracomunitari, prevalentemente di etnia maghrebina, dediti all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nella zona della stazione ferroviaria di Bergamo e nell’area interna dello scalo, deputata a deposito di merci.

L’attività investigativa della sezione “Antidroga” della Squadra Mobile è iniziata nel 2018. Dall’attività di intercettazione, dai servizi di osservazione, dall’esame dei contatti telefonici e dalle escussioni di vari tossicodipendenti, si è scoperto che alcuni soggetti, in prevalenza di etnia maghrebina, erano soliti cedere sostanza stupefacente, prevalentemente eroina, ma anche cocaina, hashish e marijuana, all’interno della zona della stazione ferroviaria di Bergamo usata come ribalta merci e ormai in disuso, a numerosi assuntori, la maggior parte dei quali di
nazionalità italiana, spesso soliti anche far immediatamente uso dello stupefacente appena acquistato nel medesimo sito.

L’attività d’indagine ha visto un fondamentale risconto nell’arresto, in flagranza di reato, operato da personale di questa Squadra Mobile il 3 ottobre 2018, quando sono stati tratti in arresto quattro soggetti maghrebini. La perquisizione domiciliare effettuata nell’appartamento in loro uso, in via Gambirasio, ha consentito di rinvenire circa 200 grammi di eroina e circa 100 grammi di cocaina. Occultata tra i vestiti, c’era anche la somma complessiva di circa 11mila euro in banconote di vario taglio, e tre bilancini di precisione perfettamente funzionanti.

Perquisita anche l’abitazione, in via Borgo Palazzo 90, in uso a H.A, a poche decine di metri in linea d’aria dallo scalo ferroviario e dalle secondarie vie d’accesso allo stesso: trovati 38 grammi di hashish, e la somma di oltre 41.000 euro, in banconote di vario taglio, occultate tra i vestiti, in un cassetto dell’armadio della camera da letto. Tutti i soggetti erano stati visti, più volte, gravitare nella suddetta area, interna alla stazione ferroviaria.

La successiva attività investigativa ha consentito di appurare non solo le loro responsabilità, che “gestivano” lo spaccio di stupefacente all’interno della stazione e di delineare le figure di altri spacciatori.

Innumerevoli le cessioni di sostanze stupefacenti, poste in essere dalla rete di spacciatori che approfittava della debolezza psicologica dei tossicodipendenti, pronti a ricorrere a vari espedienti, pur di procurarsi il denaro per l’acquisto della dose di stupefacente. Una tossicodipendente quarantenne ha detto: “Mi sono anche prostituita per acquistare”.

Si è fatto anche luce sulla violenta aggressione subita dal tunisino M.A., che, nell’aprile del 2018, malmenato da due suoi connazionali, i fratelli H.A.S. e H.A., riportando, oltre a varie ecchimosi e contusioni, la “frattura pluriframmentaria dell’estremo distale della clavicola”, con prognosi di complessivi 50 giorni. Il brutale pestaggio, avvenuto proprio all’interno dello scalo ferroviario, era dovuto al fatto che i fratelli volessero che M.A., a sua volta dedito anch’egli ad attività di spaccio, abbandonasse definitivamente quel sito, in modo da assumerne totalmente la gestione.

L’attività d’indagine è confluita in una comunicazione notizia di reato, depositata dalla Squadra Mobile nell’aprile del 2019 nei confronti di 11 soggetti, responsabili, a vario titolo, dei reati di detenzione, trasporto, vendita e cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana, nonché di porto abusivo di oggetti atti ad offendere, rapina e lesioni aggravate.

Venerdì è stato emesso dalla Procura della Repubblica l’avviso di conclusione indagini preliminari nei confronti dei nove soggetti, ovvero M. M. (Tunisia, 1989), pregiudicato per reati in materia di stupefacenti; H. A. S. ( Tunisia, 1996), con precedenti di Polizia in materia di stupefacenti; H. A. (Tunisia, 1996), con precedenti di Polizia in materia di stupefacenti; A. B. (Libia, 1996), con precedenti di Polizia in materia di stupefacenti; A. K. N. (Libia, 1985), con precedenti di Polizia in materia di stupefacenti; L. A. (Marocco, 1985), con precedenti penali e di Polizia in materia di stupefacenti; M. A. (Tunisia, 1974), con precedenti penali e di Polizia prevalentemente in materia di stupefacenti; A. Z. (Tunisia, 1985), con precedenti penali e di Polizia prevalentemente in materia di stupefacenti; N. K. (Tunisia, 1988), con precedenti penali e di Polizia prevalentemente in materia di stupefacenti.

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