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Associazione Azionisti Ubi: “Positiva l’offerta di Intesa”

Giorgio Jannone: "Rileviamo che l’OPS di Intesa San Paolo ha indubbiamente comportato, sin dagli esordi, effetti oggettivamente positivi, con potenzialità prospettiche di assoluto rilievo. Il giudizio positivo delle Autorità di Vigilanza e dei mercati e il conseguente apprezzamento del titolo vanno, doverosamente, tenuti in considerazione"

Dopo l'”inaccettabile” del Comitato degli azionisti (Car), arriva il commento del Consiglio direttivo dell’Associazione Azionisti UBI Banca, riunitosi venerdì mattina, che valuta nel complesso positivamente le finalità e i contenuti dell’Offerta Pubblica di Scambio proposta da Intesa San Paolo, ritenendo che l’operazione potrà garantire tanto agli stakeholders della nostra Banca che al sistema paese, anche in considerazione di potenziali futuri contesti di crisi, nuovi e notevoli spunti di solidità e sviluppo, creditizio e sociale.

Il Presidente dell’Associazione, Giorgio Jannone dichiara: “Abbiamo il massimo rispetto per tutte le variegate posizioni che sono state rese pubbliche negli ultimi giorni, ma, dal punto di vista dei soci che rappresentiamo e della nostra associazione, rileviamo che l’OPS di Intesa San Paolo ha indubbiamente comportato, sin dagli esordi, effetti oggettivamente positivi, con potenzialità prospettiche di assoluto rilievo. Il giudizio positivo delle Autorità di Vigilanza e dei mercati e il conseguente apprezzamento del titolo vanno, doverosamente, tenuti in considerazione. Valutiamo positivamente anche il superamento di un piano industriale “stand alone” che consideriamo, in coerenza con le dichiarazioni delle altre aggregazioni di azionisti, del tutto insoddisfacente in termini di ritorno economico. Del resto l’andamento del titolo UBI e i risibili dividendi, di pochi centesimi, distribuiti negli scorsi esercizi (peraltro ripetutamente “attinti” dalle riserve ), gli utili risicati e addirittura le perdite conseguite (€ 830.150.000 nel 2016), i rilievi sanzionatori delle Autorità di Vigilanza e le inchieste della Magistratura nonché i giudizi delle agenzie di rating, destano non poche preoccupazioni”.

L’Associazione Azionisti UBI Banca ritiene inoltre “che sia urgente e necessaria la verifica dei requisiti di onorabilità e correttezza ed il rispetto del divieto del cumulo di incarichi, con particolare focus sulla sussistenza dei requisiti di indipendenza degli Amministratori (che si sono formalmente dichiarati indipendenti)”.

L’aggregazione con Intesa San Paolo dovrà senz’altro “rendere più esplicito il mantenimento dei consolidati legami con il territorio e garantire una migliore gestione delle risorse umane della nostra banca, ma non potrà che agevolare la verifica e il rinnovamento della governance, la copertura (senza ulteriori iniezioni di capitale da parte dei soci) degli ingenti crediti in sofferenza, più volte stigmatizzati dalla BCE, e il conseguente rafforzamento dei parametri patrimoniali ossia proprio quegli stessi obiettivi che rappresentano il cardine delle nostre finalità statutarie”.

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