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Tenaris: risultati in calo nel quarto trimestre 2019

La società ha concluso il 2019 con ricavi per 7,29 miliardi di dollari, in contrazione del 5% rispetto ai 7,66 miliardi realizzati nell'esercizio precedente.

Il gruppo Tenaris ha reso noto i risultati del quarto trimestre del 2019 che hanno regsitrato un fatturato pari a 1,741 miliardi di dollari, in ribasso del 17% rispetto allo stesso periodo del 2018, a causa del rallentamento delle attività negli Stati Uniti e in Argentina.

L’Ebitda è sceso del 32% a 290 milioni di dollari e l’utile netto ha evidenziato una flessione del 34% a 148 milioni di dollari. I vertici di Tenaris hanno approvato la proposta di distribuire un dividendo 2020 (relativo all’esercizio 2019) di 0,41 dollari per azione, lo stesso ammontare staccato lo scorso anno; la cedola comprende l’acconto di 0,13 dollari pagati a novembre 2019. Se la proposta sarà approvata, agli azionisti sarà pagato un saldo del dividendo di 0,28 dollari che sarà staccato il 18 maggio con pagamento il 20 maggio.

La società ha concluso il 2019 con ricavi per 7,29 miliardi di dollari, in contrazione del 5% rispetto ai 7,66 miliardi realizzati nell’esercizio precedente. Il giro d’affari dell’azienda è stato penalizzato da un calo dell’attività di perforazione negli Stati Uniti e in Canada, a cui si aggiungono minori vendite in Africa e Medio Oriente. In flessione anche il risultato operativo di Tenaris, che si è ridotto del 5%, passando da 871,81 milioni a 832,39 milioni di dollari. In forte calo l’utile netto, che è sceso da 876,06 milioni a 742,69 milioni di dollari (-15%); l’utile per azione si è ridootto da 0,74 dollari a 0,63 dollari.

Guardando al futuro, Tenaris si mostra fiduciosa. Nonostante il calo dei prezzi di vendita e il rallentamento dell’attività negli Stati Uniti e Argentina, il gruppo prevede di aumentare le entrate nel 2020 con l’espansione della posizione nel mercato statunitense attraverso l’integrazione di IPSCO e maggiori vendite di prodotti premium per progetti di perforazione offshore. Tenaris si attende che i margini nel primo trimestre del 2020 saranno in linea con quelli del quarto trimestre poiché saranno influenzati dalle attuali perdite che l’IPSCO sta subendo, ma dovrebbero recuperare nel corso dell’anno grazie alle sinergie di integrazione.

Il titolo ha reagito bene ai conti e segna un rialzo dell’1,5% a 9,6 euro, muovendosi in controtendenza rispetto al Ftse Mib.

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