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Regione lombardia

Disabili, Bolognini: “Aggiunti altri 12 milioni”. Ancora poco per le opposizioni

"Ci consentono di mantenere invariato il buono fisso mensile di 600 euro a tutti i beneficiari, anche ai minori che frequentano la scuola oltre le 25 ore settimanali"

“Attraverso uno stanziamento di 28 milioni di euro Regione Lombardia continuerà, attraverso la Misura B1, a garantire i contributi e l’assistenza a tutti i 7.044 cittadini in condizione di disabilità gravissima che risultavano presi in carico a dicembre del 2019. Ai 16 milioni (di cui 6 milioni provenienti dal fondo sanitario regionale) già previsti nella delibera approvata lo scorso 23 dicembre, abbiamo aggiunto altri 12 milioni (di cui 5 anticipano gli stanziamenti del Fondo non autosufficienze del 2020) che ci consentono di mantenere invariato il buono fisso mensile di 600 euro a tutti i beneficiari, anche ai minori che frequentano la scuola oltre le 25 ore settimanali, ma anche di incrementare di 100 euro l’importo per il voucher servizi, che passa dai 460 (in precedenza 360) ai 600 euro (in precedenza 500)”.

Lo ha annunciato l’assessore alle Politiche Abitative e alla Disabilità Stefano Bolognini a margine della presentazione alla Commissione Sanità del Consiglio regionale delle integrazioni alla delibera delle misure collegate al fondo nazionale non autosufficienza, approvata lo scorso mese di dicembre.

“Al termine del gruppo di lavoro con la Commissione e i rappresentanti delle associazioni – ha detto Bolognini – abbiamo inoltre previsto il mantenimento del buono fino a 300 euro per caregiver familiari in alternativa al personale regolare, e di quello dai 200 ai 500 euro, in caso di assistenza da parte di personale regolare”.

“Ancora una volta Regione Lombardia compie un grande sforzo colmando le lacune dello Stato le cui risorse stanziate – ha sottolineato l’assessore – sono assolutamente insufficienti a coprire il fabbisogno. Da quando è stata ampliata la platea dei beneficiari, infatti, registriamo un aumento annuale degli utenti del 28%, a cui non segue un adeguato incremento degli stanziamenti. E a questo riguardo è opportuno fare chiarezza. Per esempio i 20 milioni di aumento assegnati a Regione Lombardia quest’anno, solo 6.863.634, sono dedicati alla Misura B1, visto che 2 milioni sono da destinare ai progetti di vita indipendente, 7 coprono quelli anticipati nel 2018 e il resto è per la misura B2”.

L’assessore ha evidenziato che il tema dell’inadeguatezza dei trasferimenti dello Stato “è stato denunciato da numerose Regioni che, a differenza di Regione Lombardia, hanno dovuto introdurre tagli e creare liste d’attesa. Per questo – ha annunciato Bolognini – ho chiesto una convocazione della Commissione Politiche Sociali della Conferenza Stato Regioni per affrontare il problema e fare una richiesta unanime al Governo, di incremento di risorse”.

“Le modalità individuate dal Programma regionale costituiscono, quindi – ha aggiunto – un punto fermo per continuare ad operare nella logica sin qui sviluppata, mantenendo standard di gestione che collocano Regione Lombardia ai livelli più elevati tra tutte le Regioni: nessuna lista d’attesa; quote singole tra le più alte delle altre amministrazioni regionali; nessuna categoria esclusa; forte integrazione nella costruzione dei percorsi individuali, con l’obiettivo di raggiungere la massima appropriatezza degli interventi; tempestività e costanza nelle risposte”.

“Nessuna delle persone in carico verrà lasciata a sé – ha concluso Bolognini – così come continueremo a raccordarci costantemente con le famiglie per condividere il progetto di intervento. Per questo stiamo lavorando intensamente con le ATS con cui condividiamo ogni passaggio e a cui compete l’approvazione complessiva del programma di intervento ed inizieremo un rapporto più stretto con le ASST, per una adeguata gestione dei loro livelli di responsabilità: dalla certificazione per l’accesso alla misura, alla valutazione multifunzionale, alla costruzione del progetto di presa in carico in quell’ottica integrata che stiamo realizzando nella costruzione del Fondo Unico per la disabilità. L’obiettivo di effettuare a breve un primo incontro sul Fondo Unico regionale e sulla programmazione in materia di disabilità anche con una prospettiva di legislatura”.

Le reazioni dell’opposizione

“Bene che finalmente l’Assessore Bolognini abbia deciso di presentarsi in commissione sanità dopo aver rimandato l’ultimo incontro: il tema è importante, ma la Giunta ha commesso un grave errore che ora tenta goffamente di correggere” ha commentato il consigliere regionale Niccolò Carretta (Lombardi Civici Europeisti), che prosegue “resta l’amara incognita del perché a fronte di un finanziamento governativo di 90 milioni per la Lombardia, la Giunta ne abbia trovati solamente 23 di cui 13 per voucher”.

“Sono basito dall’atteggiamento della Giunta leghista che sta dimostrando di gestire questo tema in maniera approssimativa e superficiale: occorre vigilare insieme ai sindacati e alle famiglie affinché non vengano fatti ingiusti sgambetti da parte di un ente, Regione Lombardia, che dovrebbe, con i fatti, aiutare e tutelare chi più ne ha bisogno” ha concluso il consigliere bergamasco.

Mentre il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella sottolinea: “Se la Giunta regionale ha fatto una piccolissima e insufficiente marcia indietro rispetto ai folli tagli di fine dicembre è solo per le proteste delle famiglie e la nostra mozione in Consiglio regionale, ma certamente non basta. Il Governo ha stanziato per la Lombardia 90 milioni di euro, la Regione a guida leghista, dopo tutto quel che è accaduto, ne ha trovati 23, di cui 13 stanziati per il voucher che però ha numeri risibili: stiamo parlando per Bergamo di 211 percettori su 1024 beneficiari del buono per l’assistenza. È inoltre insopportabile che il contributo fisso per bambini e ragazzi che frequentano le scuole sia passato in due anni da mille a seicento euro. È fondamentale che la socialità dei minori disabili venga favorita e incentivata, non si capisce perché la Regione l’abbia voluta penalizzare. Siamo ben distanti dall’obiettivo di riconoscere a queste persone e alle loro famiglie le condizioni che avevano fino a pochi mesi fa e quindi per noi la questione rimane aperta.”

Il provvedimento integrativo: punti principali

– In termini di progressività nell’attuazione del piano di intervento: incremento della quota indistinta da riconoscere a tutti le persone disabili gravissimi prese in carico da 400 euro a 600 euro per tutti, definendo quest’ultimo come valore per il 2020;

– la rimodulazione della parte variabile del buono mensile prevista per la permanenza a domicilio della persona con disabilità gravissima e riconosciuta per sostenere, a titolo di rimborso, le spese del personale di assistenza regolarmente impiegato (es. badante, assistente familiare ex lr 15/2015, ASA/OSS, colf, baby sitter, educatore), da un minimo di € 200,00 a un massimo di € 500,00;

– in relazione a bisogni complessi correlati a situazioni di dipendenza vitale, ventilo assistite e stati vegetativi e in assenza di personale regolarmente impiegato, il riconoscimento – in alternativa alla quota a rimborso delle spese per persone regolarmente impiegate e nel contesto de Progetto Individuale d’Intervento – un ulteriore buono mensile sino ad un massimo di € 300,00 al caregiver familiare impegnato nell’assistenza diretta;

– l’impegno delle Direzioni Generali Politiche Sociali, Abitative e Disabilità e Welfare a promuovere una riflessione complessiva sul sistema d’offerta di servizi finalizzata a dare una risposta sempre più adeguata e flessibile ai bisogni delle persone con disturbi dello spettro autistico, individuando percorsi per una presa in carico globale e integrata anche nella logica del Fondo Unico Disabilità;

– in una logica di costruzione e sviluppo del Fondo Unico Disabilità la necessità di allargare le possibilità di ricorrere ai servizi di domiciliarità integrata – oggi troppo rigida – per garantire la permanenza della persona con disabilità al proprio domicilio ed una integrazione delle risorse;

– ulteriore specifica riguardo alle 25 ore settimanali riferito alla frequenza scolastica, da considerare come valore convenzionale. Pertanto tutti i minori che frequentano solo la scuola, hanno diritto ad accedere alla misura;

– in caso di riconoscimento di buono mensile di 600 euro al disabile gravissimo che frequenta la scuola, per i mesi di luglio e agosto lo stesso viene innalzato a € 900 a compensazione del maggior onere assistenziale per il caregiver familiare dovuto al periodo di chiusura della scuola;

– l’aumento di 100 euro su base mensile del voucher integrativo per tutte le categorie di persone prese in carico sulla base del progetto individuale approvato, che in tal modo andranno da 360 euro a 460 euro per adulti ed anziani e da 500 a 600 euro per minori.

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