Alla fine si sono convinti che non c’era alcuna vergogna nel chiedere aiuto in un momento in cui, per l’inserimento scolastico di proprio figlio, avrebbero dovuto sostenere ogni spesa di tasca propria.
Barbara e Daniele abitano a Cavernago e dall’aprile 2018 sono genitori, oltre che di Rebecca, 4 anni, anche del piccolo Riccardo, nato con la sindrome di Treacher-Collins.
Una malattia genetica rara che si manifesta con dismorfismo facciale e che costringe Riccardo a respirare tramite tracheostomia e ad alimentarsi artificialmente grazie un sondino collegato direttamente allo stomaco.
“Nessuno ci aveva detto che sarebbe nato con questa malattia – racconta mamma Barbara – È stata una batosta per noi. Però ci siamo subito rimboccati le maniche e attrezzati per affrontare la situazione. I sostegni sono pochi, economicamente non è facile considerato che solo mio marito lavora. Tra poco, però, vorrei rientrare anche io e ci piacerebbe far frequentare l’asilo a nostro figlio”.
È per questo motivo che sabato sera Barbara e Daniele hanno lanciato sulla piattaforma gofundme una raccolta fondi (a questo link) per l’inserimento scolastico di Riccardo: “Le sue particolarità fanno sì che abbia quotidianamente bisogno di una persona qualificata in ambito infermieristico, nel caso di assenza del genitore – continua la mamma – Riccardo non ha per fortuna problemi neurologici, quindi ha bisogno solo di un assistente sanitario che lo segua durante l’orario scolastico. Il problema è che non è previsto alcun supporto per l’asilo nido. Tutte le spese sarebbero a carico della famiglia”.
Spese che sarebbero pesanti nel caso in cui lavorassero entrambi i genitori, insostenibili allo stato attuale.
In poche ore, però, la raccolta fondi è esplosa, arrivando a quasi 10mila euro: “Sinceramente non ce lo aspettavamo – ammette Barbara – Abbiamo tante amicizie e conoscenze ma non pensavamo di ricevere così tante donazioni e affetto. E molta gente nemmeno ci conosce, è stato davvero sorprendente”.
Tutta speranza per il piccolo Riccardo che presto potrebbe iniziare la sua avventura nel mondo della scuola: “Per il suo sviluppo cognitivo e relazionale è essenziale un inserimento tempestivo nell’ambiente scolastico insieme ai suoi coetanei – conclude mamma Barbara – Non siamo riusciti con l’asilo nido, ci siamo mossi per tempo e in anticipo per provare a mandarlo alla scuola dell’infanzia. La sua malattia, purtroppo, visivamente è invasiva e inserirlo il prima possibile in un ambiente coi coetanei è importantissimo”.
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