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Dal medioevo in poi

“Sunì contro conéc”: il Guardian racconta la rivalità tra Brescia e Atalanta

Scrive il quotidiano inglese: "Il derby della Lombardia (fra Brescia-Atalanta) rimane una tra le rivalità più iconiche, poco apprezzata e tuttavia affascinante, che il calcio è capace di offrire perché sulle spalle porta il peso di 900 anni di storia"

Maiali e conigli, terreni bresciani venduti a bergamaschi, Federico Barbarossa e la battaglia di Cortenuova, Mazzone e Baggio. I tifosi atalantini che, nella partita con il Brescia, disertano il Rigamonti e il rammarico per una tra le rivalità più iconiche del calcio italiano, poco apprezzata e tuttavia affascinante. Per spiegare il tratto tipicamente italiano del campanilismo, in un articolo di qualche giorno fa, il quotidiano britannico The Guardian ha scomodato la rivalità tra Brescia e Bergamo e tra le compagini calcistiche delle rispettive città che dopo tredici anni si sono nuovamente misurate in un derby che mancava dal 2006.

“Guerre e conflitti risalenti al Medioevo – sottolinea il quotidiano inglese – gettano le basi di questa rivalità, che continua a manifestarsi oggi sotto forma di cibo, arte, dialetto e, soprattutto, calcio”.

La contesa risale al XII secolo con la messa in vendita ai bergamaschi, nel 1126, di possedimenti bresciani e l’arbitraggio dell’imperatore Federico I Barbarossa che decise la restituzione dei terreni alla curia bresciana. Nel 1156 scoppiò la guerra per un’altra disputa territoriale, “i bresciani invasero la provincia di Bergamo e inflissero una clamorosa sconfitta militare ai loro rivali, uccidendo 2.500 bergamaschi”. E poi altre battaglie fino alla pacificazione delle due città dopo l’intervento dell’imperatore Enrico VI, figlio del Barbarossa. Nel 1237 “l’animosità tornò a ribollire culminando nella raccapricciante battaglia di Cortenuova, dove i bergamaschi alla fine sconfissero i Guelfi di Brescia”.

Le rivalità storiche si sono riversate nel calcio con “i bergamaschi che chiamano i loro vicini “maiali” (Brescia ha più maiali che persone), mentre i Bresciani restituiscono gli insulti chiamando i bergamaschi “conigli”. Durante un derby negli anni ’30, i fan del Brescia rilasciarono centinaia di conigli sul campo, allo Stadio Rigamonti”. Le schermaglie da allora non sono mai finite. È una storia di botte e di sfottò.

Memorabile il derby del 2001, il più celebre, per la corsa impazzita sotto la curva atalantina di Carlo Mazzone, tartassato per tutta la partita dai tifosi avversari e ubriaco di felicità per la rimonta, da 3-1 a 3-3, del suo Brescia. “Mazzone – racconta il Guardian -, sfuggendo al suo staff mentre cercavano di trattenerlo, corse fino in fondo e scosse il pugno contro i fan, pronto ad affrontare da solo i migliaia di tifosi atalantini”.

“Ho corso come un fulmine – ha detto Mazzone – senza pensare a cosa sarebbe potuto accadere. Volevo risolverla una volta per tutte. Da uomo a uomo, in modo rustico, in un duello all’antica”. Collina espulse il tecnico, lui gli strinse la mano e se ne andò a braccia alzate.

“Quando il derby è finalmente tornato – sottolinea il quotidiano britannico -, quest’anno, gli appassionati di calcio in tutto il paese erano ansiosi di vedere come una nuova generazione di fan avrebbe interpretato questo incredibile retaggio. Sfortunatamente, le autorità italiane hanno raddoppiato i loro tentativi di reprimere i tifosi con nuove disposizioni – come la tessera del tifoso – che è stata ampiamente criticata dai fan di tutta la Serie A. Queste misure draconiane, abbinate a prezzi di biglietti esorbitanti, hanno portato a un calo delle presenze negli stadi, rispecchiando il recente declino di qualità della Serie A. Per questo primo derby, dopo 13 anni, i sostenitori dell’Atalanta hanno disertato la trasferta a Brescia”. Per la cronaca l’Atalanta ha vinto 3 a 0 ma “a perdere è stato il calcio italiano”.

“Per un paese in cui il calcio ha un valore storico così ricco – conclude The Guardian -, e i cui sostenitori esprimono un significato culturale con fervore, Brescia-Atalanta ha promesso molto più di quanto alla fine ha regalato. Il derby della Lombardia (fra Brescia-Atalanta) rimane una tra le rivalità più iconiche, poco apprezzata e tuttavia affascinante, che il calcio è capace di offrire perché sulle spalle porta il peso di 900 anni di storia”.

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