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L'opera

Paladina-Villa d’Almè, i costi lievitano: erano previsti 90 milioni, ne servono 420

Il progetto definitivo potrebbe essere approvato entro la fine del 2020.

Più di 420 milioni di euro. Questa la cifra prevista per la realizzazione del completamento della tangenziale sud nel tratto Paladina – Villa d’Almè.

Il progetto (non ancora definitivo) è stato presentato dai tecnici della Pro Iter, insieme ad alcuni tecnici provinciali nel pomeriggio di mercoledì 12 febbraio alla Green House di Zogno. Un progetto ancora in fase preliminare (anche se si sono svolte le prime indagini ambientali), al quale mancano ancora diverse indagini geognostiche, oltre ad un perfezionamento della stima dei costi.

Il progetto, che prevede un tracciato di 6,5 chilometri (di cui 4,5 km in galleria) inizia a Valbrembo, con un attraversamento della piana di Sombreno, (con un’eventuale realizzazione di una “trincea”, uno scavo nel terreno per mitigare l’impatto ambientale). Attraversamento con galleria artificiale nella zona di Valbrembo, di 1025 metri, a sud dei Colli di Bergamo, che prevede tre tratti, due artificiali ed uno con scavo naturale.

Il tracciato procede poi per 1 chilometro nell’attraversamento della Piana del Petosino, con opere di sostegno, oltre ad un intervento previsto di messa in sicurezza del torrente Quisa.

In progetto è poi uno svincolo con una rotatoria a 4 rampe (due in ingresso e due in uscita) in posizione baricentrica rispetto alla statale, con opere di sostegno e protezione previste nel tratto da Sombreno a Villa d’Almè. Una galleria (3,5 km) attraversa poi Villa d’Almè, raggiungendo poi Botta di Sedrina, unendosi all’attuale tracciato.

In questo tratto, è in fase di studio la realizzazione di un’unica galleria, che possa però, durante l’iter di progettazione, essere divisa in due parti, per permettere la realizzazione di una sorta di “finestra” a metà percorso, con diversi interventi di consolidamento.

Il raccordo tra Botta di Sedrina e l’attuale ex ss 470, infine, prevede un innalzamento delle due corsie in corrispondenza del tracciato esistente, con i due viadotti di 200 e 268 metri a nord e a sud di Botta di Sedrina.

Un progetto che, oltre alla fase progettuale, sta facendo parlare di sé soprattutto per i costi. Dai 90 milioni pronosticati una quindicina di anni fa, ad oggi, i costi previsti dai tecnici della Pro Iter superano i 420 milioni di euro. Il totale dei lavori a base d’asta è di 285 milioni di euro, con un’aggiunta di 61 milioni e 520mila euro di spese accessorie. Un totale di 346 milioni e 520mila euro che, con l’IVA, supera i 420 milioni.

“Un progetto importante, che è una delle priorità della Provincia” sottolinea il presidente Gianfranco Gafforelli, intervenuto all’incontro organizzato dal Jonathan Lobati, presidente della Comunità Montana.

Il progetto potrebbe essere presentato dai tecnici al Ministero entro un paio di mesi, con una possibile approvazione entro la fine del 2020.

“Si sta parlando di una cifra monstre” sottolinea Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino. “L’essenziale adesso è trovare i soldi, con un impegno da parte della Provincia e della Regione” (di cui erano presenti i consiglieri Alex Galizzi, Dario Violi e Paolo Franco).

Con la speranza che, come sottolineato da Giorgio Cavagna, sindaco di Serina – “tra qualche decennio, non serva solo ai turisti per visitare l’area selvaggia ed incontaminata della Valle Brembana”, ma che “aiuti lo sviluppo delle aree produttive”, come spera Giuliano Ghisalberti, vicesindaco di Zogno.

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