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La novità

Un registro digitale per tracciare gli alimenti è in arrivo in Lombardia

Relatore del documento approvato in consiglio regionale è il bergamasco Giovanni Malanchini: "La blockchain ci consente di definire nuovi strumenti in grado di garantire in campo alimentare maggiore trasparenza e una migliore tracciabilità"

Un registro digitale da usare nel settore agricolo e agroalimentare, in particolare per la tracciabilità dei prodotti, in grado di garantire massima trasparenza e controllo in un quadro giuridico rispettoso della regolamentazione sulla privacy.

Lo chiede la Risoluzione approvata martedì 11 febbraio all’unanimità in consiglio regionale, elaborata e condivisa all’interno dell’apposito gruppo di lavoro istituito in Commissione Agricoltura lo scorso fine settembre, a seguito di numerose audizioni con esperti e rappresentanti di settore.

Il documento impegna la Giunta regionale a evidenziare i risultati della sperimentazione della blockchain in atto, con particolare riferimento ai progetti in essere per la filiera del latte in Valtellina e della carne a Mantova; a garantire l’interoperabilità tra i dati e i sistemi di archiviazione di Regione Lombardia e le iniziative di blockchain realizzate dal sistema produttivo; a incentivare l’adozione di sistemi blockchain per le filiere agricole con particolare riguardo alle filiere con certificazione obbligatoria o con adesione a marchi riconosciuti; a favorire l’accesso da parte dei consumatori alle informazioni in ordine all’origine, alla natura, alla composizione e alla qualità del prodotto attraverso la tecnologia blockchain e l’integrazione con l’ “Internet of Things” e l’intelligenza artificiale, prevedendo incentivi per i progetti pilota privati; a valorizzare infine le produzioni locali supportando le iniziative che consentono di certificare la qualità, la provenienza e la filiera del prodotto a garanzia del consumatore finale.

“La blockchain ci consente di definire nuovi strumenti in grado di garantire in campo alimentare maggiore trasparenza e una migliore tracciabilità, e quindi di assicurare maggiori livelli di sicurezza, rafforzando e consolidando le relazioni di fiducia tra produttori, distributori e consumatori –spiega il consigliere segretario Giovanni Malanchini (Lega), relatore della Risoluzione e coordinatore del gruppo di lavoro in Commissione -. La blockchain ha quindi tutte le potenzialità idonee a supportare la realizzazione di progetti che consentano di tutelare appieno il ‘made in Lombardy’ e il ‘made in Italy’ e il valore delle nostre produzioni contro il rischio di frodi e contraffazioni, e al tempo stesso introduce una significativa semplificazione burocratica alleggerendo il peso e la farraginosità dei controlli”.

La metodologia operativa della blockchain è già stata sperimentata con ottimi risultati nell’ambito della filiera del pesce nel Regno Unito, dove tutti i movimenti di pesce vengono registrati su una piattaforma comune che contiene tutte le informazioni su quanto è avvenuto e chi ha svolto le varie attività di trasporto, trasformazione, packaging e vendita. Una analoga procedura mediante blockchain è tuttora sperimentata anche da alcune cantine della Franciacorta che puntano alla tracciabilità integrale del vino, dalla vite alla bottiglia fino allo scaffale della vendita, con informazioni precise anche su come la bottiglia è stata trattata e conservata.

“Il ricorso a strumenti innovativi mediante l’utilizzo della blockchain produrrà sicuramente vantaggi soprattutto in un settore come quello agroalimentare, dove elementi come la trasparenza e la certificazione del prodotto sono sempre più richiesti dal consumatore – sottolinea il presidente della Commissione Agricoltura Ruggero Invernizzi (Forza Italia) -. Tale metodologia non può che valorizzare in particolare i prodotti di qualità tipici della produzione agroalimentare lombarda aiutando maggiormente il consumatore a distinguerli da quelli provenienti da aree e mercati differenti”.

“L’importanza della blockchain sta nel fatto che al centro del processo viene messo il dato nella sua integralità e scientificità e pertanto tutti possono appurare in modo inconfutabile le caratteristiche e la qualità del prodotto senza timore di falsificazioni – ha rilevato infine Marco Degli Angeli (M5Stelle) -: è pertanto auspicabile che l’utilizzo di questa metodologia venga ora esteso anche ad altri settori come la sanità e l’ambiente”.

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