E così la band bergamasca dei Pinguini Tattici Nucleari, all’esito della quarta serata di una delle edizioni del Festival più viste di sempre è tra le più apprezzate.
Improvvisamente l’Italia scopre che ai bergamaschi piace fare musica e cantare, e non solo piastrellare o tirar su muri.
E fanno anche belle canzoni.
Con testi tutt’altro che banali.
Che dicono “anche basta” a questa epopea dei vincenti a tutti i costi.
Si può non arrivare sempre “uno” senza essere depressi.
E rivendicarlo in Eurovisione.
Che – in un mondo di John (Lennon) e di Paul (Mc Cartney) – pure i Ringo Starr hanno la loro bella dignità.
Del resto senza Ringo avremmo avuto mai la band di John e Paul?
Senza Liverpool avremmo mai avuto la Swinging London?
E senza Bergamo e le sue maschere buffe di servitori e magutti mangiapolenta avremmo avuto i Signori di Venezia prima e la costruzione (letteralmente parlando) di Milano poi?
Che poi Liverpool è molto più brutta, dai .
Ed ora in bocca al lupo per l’ultima serata .
Pure se non arriverete uno, siete stati un pezzetto di futuro.
Facendo dimenticare a questa città così bella e – neanche troppo in fondo – accogliente rancori, malumori e pessimismi dei tempi correnti.