Titolo: 1917
Regia: Sam Mendes
Attori: George MacKay, Dean-Charles Chapman, Mark Strong, Andrew Scott, Richard Madden
Durata: 110 minuti
Giudizio: *****
Programmazione: UCI Cinemas Curno
Francia, 6 aprile 1917. Siamo dietro le linee di difesa dell’esercito inglese. In una giornata primaverile stranamente senza sole, i giovani caporali Blake e Schofield si godono un attimo di riposo appoggiati a un albero. Non sanno che una richiesta urgente sta per sconvolgere la loro esistenza.
Il comandante in persona gli affida un compito di vitale importanza: attraversare le linee nemiche ormai (a detta sua) abbandonate per portare un messaggio a un battaglione inglese che sta per cadere in una trappola tedesca. Se attaccheranno l’indomani mattina, 1600 uomini moriranno; tra questi, il fratello di Blake.
Blake, colto nel personale, si assume immediatamente l’incarico; Schofield, da bravo amico e compagno, lo segue.
Con grande timore, escono timidamente dalla trincea: quel solco scavato per terra, lungo chilometri e chilometri, che è stato la loro casa per così tanto tempo. Davanti a loro, la desolazione. La desolazione e la morte. Cadaveri in decomposizione, cavalli putrefatti, mosche, ratti, fango, pozze di acqua fetida: il vero volto della guerra.
Non importa. Loro avanzano imperterriti, coraggiosi, sicuramente ignari dell’orrore che ancora li aspetta.
Iniziano i primi ostacoli alla loro disperata corsa contro il tempo e l’ansia sale. Il tempo diventa sempre meno e con esso la speranza di riuscire a salvare quegli uomini da morte certa.
Il tutto è girato in un eccellente piano-sequenza, da togliere il fiato: un’unica (finta) ripresa continua (cucita insieme digitalmente) che non lascia neanche un attimo di respiro. A concedere una piccola tregua, soltanto un lungo taglio su nero, che segna il passaggio dal giorno alla notte.
L’ansia è palpabile, l’angoscia è reale.
Un incredibile film di guerra in cui la guerra resta un po’ sullo sfondo, per dimostrare come in fin dei conti siano l’amore, gli affetti, la speranza e il coraggio a dominare sul futuro, a discapito di ogni cosa.
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