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Comune di bergamo

Un nodo blu: 150 studenti bergamaschi si uniscono nella lotta contro il bullismo

Palazzo Frizzoni nella mattinata di venerdì 7 febbraio ha accolto una nutrita delegazione in rappresentazione di una decina di istituti comprensivi del capoluogo.

Il bullismo è un fenomeno che colpisce chiunque: per sconfiggerlo è necessario superare la paura e combatterlo tutti insieme.

È questo il messaggio lanciato da oltre centocinquanta studenti bergamaschi in occasione di “Un nodo blu fuori dal Comune”, iniziativa promossa dal FoPAGS (Forum Provinciale Associazioni Genitori Scuola) e dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo a scuola.

L’evento, realizzato con la collaborazione della Rete provinciale di contrasto al bullismo e al cyberbullismo e con il supporto della Provincia di Bergamo, ha visto protagonista Palazzo Frizzoni che nella mattinata di venerdì 7 febbraio ha accolto una nutrita delegazione in rappresentazione di una decina di istituti comprensivi del capoluogo.

Spinti dall’entusiasmo, ma al tempo stesso particolarmente attenti a un problema che tocca quattro adolescenti su dieci, i ragazzi hanno consegnato nelle mani dell’assessore all’Istruzione Loredana Poli numerosi nodi blu da appendere all’esterno dell’edificio di piazza Matteotti, simboli di una lotta da portar avanti ogni giorno.

bullismo nodo blu bergamo

“L’insegnamento più importante che i giovani ci hanno consegnato oggi è quello di ascoltare il linguaggio e comprendere il loro modo di vedere questo argomento, quindi pensieri e soluzioni provenienti da bambini e ragazzi e rivolti agli stessi”, ha sottolineato Poli.

Attraverso le parole e i cartelloni colorati realizzati dagli alunni presenti è stato in particolare possibile scorgere la determinazione con cui ogni giorno affrontano un fenomeno tanto grave, quanto pericoloso, che più spesso di quanto si pensi tocca chi ci sta a fianco.

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La forza e l’impegno mostrati consentirà loro di proseguire nel loro operato sostenendo le iniziative promosse dagli enti coinvolti: “Come avvenuto già negli scorsi anni, come assessorato offriamo alle scuole strumenti di formazione o di divulgazione come il ‘Manifesto per la comunicazione non ostile’ poichè sappiamo che loro sono già in possesso di alcuni contenuti vincolati dal Ministero e adatti alle diverse forme d’istruzione –  ha spiegato l’assessore -. Nei prossimi verrà attivato un progetto in collaborazione con Fondazione Carolina e riguarderà maggiormente gli adulti. Si tratterà di una forma di ‘pronto intervento’ che si attiverà nel caso una persona dovesse accorgersi o venisse a conoscenza un fatto di questo genere”.

Quanto avvenuto in città si è ripetuto contemporaneamente anche in altri comuni del territorio che hanno aderito all’appello lanciato dal Forum Provinciale Associazioni Genitori della Scuola appendendo il nodo sia all’esterno degli istituti che dei relativi municipi.

Il manufatto ha infatti testimoniato l’assunzione di responsabilità sottoscritta dalle istituzioni e il proprio impegno a tradurre in azioni e provvedimenti concreti il contrasto a una minaccia che crea numerose sofferenze all’interno delle aule, ma non solo.

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In merito al tema “La comunicazione non ostile” ha preso il via durante la giornata di venerdì 7 febbraio un laboratorio di narrazione per genitori, nato all’interno della collaborazione sui temi dell’inclusione tra il Comune di Bergamo e le Cooperative Serena e Alchimia e condiviso con i dirigenti scolastici, le associazioni e i comitati genitori cittadini condotto da Adriana Lorenzi.

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