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“Auto nel parco di via Spino a servizio del mercato: vicino agli orti, che errore”

La denuncia di Legambiente Bergamo che critica la scelta di ricavare degli stalli all'interno del parco Emanuela Loi: "Ci saremmo aspettati da una Giunta attenta una visione più lungimirante anziché il tentativo impacciato e frettoloso di porre rimedio ad un problema di raggiungimento del mercato".

Da lunedì 3 febbraio il Parco Emanuela Loi di via Spino è stato aperto alle auto: una lunga fila di parcheggi, posti a lato del viale asfaltato, a servizio della nuova area mercatale.

Una scelta che non convince Legambiente Bergamo che, in una nota, difende il progetto iniziale del parco, realizzato nell’ambito del progetto “Legami Urbani”, finanziato dal Governo attraverso il Bando Periferie e selezionato anche per la “Biennale sullo spazio pubblico di Roma” lo scorso anno perchè considerato innovativo e di design.

“Il Parco di via Spino è nato con l’idea di realizzare uno spazio fruibile da famiglie, bambini, un’isola verde pedonale immersa nella biodiversità, con un’ampia zona dedicata agli orti condivisi – spiega Nicola Cremaschi, presidente di Legambiente Bergamo –. Ora proprio accanto a quegli orti che con fatica e passione ogni giorno vengono curati dagli ortisti, si dipana un filare di parcheggi che, benché siano a disposizione solo il lunedì per il mercato, snaturano l’area. Aprire il viale al transito delle auto è un errore non solo dal punto di vista funzionale del parco, ma anche educativo. In una città dove gli spostamenti con l’auto privata la fanno ancora da padrone e dove la mobilità dolce fatica a prendere piede, ci saremmo aspettati da una Giunta attenta una visione più lungimirante anziché il tentativo impacciato e frettoloso di porre rimedio ad un problema di raggiungimento del mercato. In zona non vi sono stalli per le biciclette, non c’è una stazione per le BiGi in sharing, il bus transita a intervalli poco funzionali alle esigenze degli ambulanti. Sistemare questi aspetti anziché pensare ancora una volta di alimentare il traffico cittadino avrebbe dato una risposta più sostenibile, risparmiando il verde e l’estetica di un parco dal design innovativo”.

parco via spino

Il rammarico di Legambiente è anche per i due disegni in rilievo di due grandi mammiferi marini e per le linee per il gioco del mondo, che abbelliscono il viale asfaltato di circa 80 metri per 100: “Le righe bianche dei nuovi parcheggi non hanno minimamente tenuto conto di questi disegni e li hanno brutalmente coperti, rendendo impossibile il recupero che si era prospettato nel progetto iniziale – continua Cremaschi –. Anche questo dimostra lo stravolgimento dell’idea di un’area aperta alla fruizione lenta, libera e giocosa dei bambini, piegata invece alla mera esigenza dell’automobile”.

parco via spino

E l’associazione continua nella sua denuncia: “Il giardino, inaugurato solo qualche mese fa, versa in condizioni di semi abbandono, fatta eccezione per l’area gestita dagli ortisti che presidiano i lotti quotidianamente, con molti rifiuti abbandonati. Non è stata attivata una manutenzione adeguata del verde di un giardino che, secondo i progettisti, doveva essere votato alla salvaguardia della biodiversità, lasciando ampio respiro alla crescita delle diverse essenze e regalando un colpo d’occhio di abbondanza del verde. Invece nella gestione dello sfalcio del prato si è assistito ad un vero e proprio taglio indiscriminato sia delle erbe spontanee che di spighe, anemoni, gerani, falciati perché considerati ‘erbacce’. Inoltre non è stato rispettato il cosiddetto sistema ‘mulching’ previsto dal progetto, vale a dire il riutilizzo degli sfalci per pacciamare gli orti, nell’ottica di un’economia circolare delle risorse naturali”.

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