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L'incendio

Rogo sopra la galleria in Val Taleggio: l’ombra del dolo e quei precedenti sospetti fotogallery

Bruciati 6 ettari, si teme sia atto doloso, nel recente passato episodi simile nella stessa zona

Ha riaperto intorno alle 14 la strada degli Orridi della Val Taleggio, dopo l’incendio scoppiato mercoledì sera sopra il versante della galleria “Le Gole”, in territorio di San Giovanni Bianco. Le fiamme hanno interessato circa sei ettari di terreno: favorite dal vento, hanno iniziato a propagarsi poco prima delle 20. Sul posto erano accorsi i vigili del fuoco e i carabinieri di Zogno, oltre ai volontari della squadra anticendio della Comunità Montana e i sindaci della zona.

Le operazioni, andate avanti nella notte, sono proseguite il mattino seguente: all’alba, i volontari della squadra anticendio della Comunità Montana hanno montato due vasche da 6mila litri per l’approvvigionamento idrico degli elicotteri (fondamentali, vista la difficoltà a raggiungere le zone impervie toccate dal rogo): due messi a disposizione dalla Regione più il potente Erikson S-64. Alle 12 l’incendio era quasi completamente domato.

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I PRECEDENTI

Lo scorso anno, a marzo, un rogo partì dallo stesso punto (un tratto di strada dismessa vicino alla galleria, dove non passano persone) e finì col bruciare diversi ettari del monte Cancervo. Ancor prima, nell’aprile 2017, il fuoco si sviluppò a lato della provinciale, sempre all’altezza de “Le Gole”, diramandosi verso Cantiglio e il Monte Cancervo, ‘spinto’ dal forte vento.Il sospetto, in entrambi i casi, è che dietro a quegli incendi ci fosse la mano dell’uomo.

Sempre nel 2019, in due occasioni, le fiamme furono arginate appena in tempo, prima che ampliassero il loro raggio d’azione. Per imbattersi in un altro precedente, poi, c’è da tornare indietro fino all’inizio degli anni Duemila.

Gli amministratori della zona, compreso il presidente della Comunità Montana Jonathan Lobati (sindaco di Lenna), non sembrano avere grossi dubbi: “Se non deve passare in secondo piano il lavoro svolto dalle nostre squadre antincendio e dagli elicotteri – sottolinea – la notizia è che anche questa volta si è trattato di un atto doloso”.

Stesso sospetto condiviso dai colleghi di Taleggio Luca Arnoldi e San Giovanni Bianco Marco Milesi: “Le istituzioni – assicura quest’ultimo – si stanno muovendo per fare in modo che i colpevoli vengano individuati”.

Più cauti, invece, carabinieri e vigili del fuoco, che in questa fase mantengono alto il riserbo lasciando spazio ad ogni ipotesi, senza comunque escludere quella colposa o dolosa.

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