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Il caso

Filma rapporti sessuali con l’ex amante e minaccia di metterli online: arrestato

All'insaputa della donna aveva registrato i loro incontri intimi: le aveva chiesto 3.000 euro per non diffonderli online e non inviarli al marito

A sua insaputa, aveva registrato alcuni dei loro rapporti intimi e minacciava di metterli online se la donna non avesse provveduto al pagamento di 3.000 euro: per questo motivo la Polizia di Stato ha arrestato un uomo per estorsione e “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”, reato previsto e punito dall’articolo 612 ter del codice penale e conosciuto anche come “revenge porn”. 

La donna si era rivolta alla Squadra Mobile della Questura di Bergamo qualche settimana fa: sposata e residente in un paese dell’hinterland, aveva raccontato agli agenti di aver conosciuto un coetaneo sul luogo di lavoro e da un’iniziale simpatia ne era nata una relazione sentimentale.

Quando lei, però, ha iniziato a tergiversare sulla volontà di voler prolungare la relazione extraconiugale, l’uomo le ha inviato tramite messaggi WhatsApp dei video dal contenuto esplicitamente sessuale nei quali la coppia era intenta a consumare rapporti intimi. Filmati registrati dall’uomo con l’inganno, a sua insaputa, e nei quali la donna era chiaramente riconoscibile.

Per convincerlo a non diffondere quel materiale su internet e inviarlo al marito, l’uomo aveva chiesto il pagamento immediato di 500 euro e di ulteriori 2.500 entro maggio. 

Un ricatto che l’ha spinta a denunciare tutto alla Squadra Mobile.

La Sezione “Reati contro la persona, in danno dei minori e reati sessuali”, che si occupa prevalentemente del cosiddetto “codice rosso”, che comprende appunto anche il “revenge porn”, si è subito presa in carico la situazione, avviando l’attività di indagine.

Dopo aver individuato l’uomo, da una perquisizione gli agenti sono anche riusciti a rinvenire il dispositivo sul quale erano salvati i filmati e grazie al quale era stata effettuata la videoripresa, sequestrandolo. 

L’uomo, al termine delle indagini coordinate dal pm Emanuele Marchisio, è stato arrestato, in attesa dell’interrogatorio di convalida di fronte al gip Lucia Graziosi. 

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