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I protagonisti

Da Achille Lauro a Rula Jebreal: la prima serata di Sanremo

I momenti “top” della serata, che hanno decisamente lasciato il segno. E di cui ne sentiremo parlare ancora per un po’

Il 4 febbraio 2020 è andata in onda su Rai 1 la prima puntata della 70esima edizione del Festival di Sanremo, ossia l’evento musicale più importante della nostra penisola. Di cose ne sono successe molte, di varie, particolari, toccanti. La carne al fuoco è sicuramente tanta e passare in rassegna ogni singola esibizione sarebbe davvero masochista. È sicuramente più produttivo prendere in considerazione i momenti “top” della serata, che hanno decisamente lasciato il segno. E di cui ne sentiremo parlare ancora per un po’.

Achille Lauro e il suo “Me ne frego”

Come non potremmo iniziare con la performance di Achille Lauro? Giudicato, acclamato, criticato. Il cantante ha sicuramente una lunga storia nel saper sconvolgere il pubblico dell’Ariston – e quello a casa – in qualsiasi maniera possibile. Lo scorso anno, con la sua Rolls Royce e la scorsa sera con una scelta ancora più azzardata. Durante l’esibizione della canzone Me ne frego, Achille Lauro si è spogliato del suo vestito rimanendo solamente con una tuta brillantinata. Una scelta sicuramente azzardata, ma in linea con il personaggio di Achille Lauro e il suo stile. La forza sta nel coraggio di aver compiuto tale gesto sul palco dell’Ariston, riconosciuto per la sua rigida tradizione e per il suo pluridecennale bon ton.

I social sono rimasti profondamente colpiti e sicuramente sarà una scena difficile da dimenticare. Strategia stilistica che viene ampiamente spiegata sull’account Instagram dell’artista: il riferimento è a un particolare episodio della serie di affreschi di Giotto riguardante la vita di San Francesco. Si legge: “il momento più rivoluzionario della sua storia in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà”.

Il monologo di Rula Jebreal

Toccante e profondo, il monologo di Rula Jebral sulla violenza sulle donne arriva dove voleva arrivare: colpisce. In mezzo al palco, la giornalista ha davanti a sé due libri: uno nero, con testimonianze di processi reali, e un libro bianco, contente invece parole d’amore. La lettura si alterna fra le due parti, prima più lunga ed equilibrata. Dopo sempre più frammentata e alternata. Dallo scontro dei contenuti, è inevitabile non sentirsi colpiti da ogni parola, che acquista un peso importante.

Rula ha saputo tenere sospeso il palco dell’Ariston e accompagnarlo in un viaggio difficile. Soprattutto per il coraggio dimostrato nel raccontare la sua vita privata, la storia di sua madre e quella di sua figlia. “Mia madre ha perso il suo ultimo treno quando io avevo cinque anni: si è suicidata, dandosi fuoco. Il suo corpo era qualcosa di cui voleva liberarsi. Era stato il luogo della sua tortura”.

Ci vuole sensibilità e forza d’animo nel saper trattare un argomento così delicato, ma anche così tremendamente presente. Basti pensare che solo la settimana scorsa sono morte sei donne in Italia.

Jebreal conclude il suo discorso: “Domani chiedetevi come erano vestite le conduttrici di Sanremo. Ma non chiedetevi mai più com’era vestita una donna vittima di stupro”

Sicuramente questo monologo è stato il tentativo più riuscito di una puntata a evidentemente tema femminile. Declinato, sul versante della bellezza, in un intervento di Diletta Leotta che si è dimostrato poco credibile, o quantomeno troppo superficiale. Peccato, poteva essere una buona occasione.

Da Achille Lauro a Rula Jebreal: la prima serata di Sanremo

Diodato e Tiziano Ferro

Sul palco, oltre all’alternanza della coppia Amadeus – Fiorello, una buona sorpresa è stata sicuramente la presenza sul palco di Tiziano Ferro, con ben tre esibizioni tra cui Almeno tu nell’Universo, dove ha saputo emozionare rendendo omaggio a Mia Martini.

Tra le varie esibizioni, una delle più particolari e apprezzate è quella di Diodato con la sua Fai rumore: sa emozionare sia grazie alle parole del testo, sia all’interpretazione “Per quanto io fugga, torno sempre a te che fai rumore qui, e non lo so se mi fa bene.” Così si conquista il terzo posto. Degna di nota è stata anche la performance de Le Vibrazioni con Dov’è, che si prendono il primo posto della classifica provvisoria, seguiti da Elodie con Andromeda.

Mercoledì sera la gara prosegue con il secondo appuntamento, giorno in cui faranno il loro esordio la band bergamasca I Pinguini Tattici Nucleari con Ringo Starr. E noi facciamo il tifo per loro.

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