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La storia

Letizia: “Tornerò a danzare dopo la paralisi, vi mostro come ricomincio a vivere” video

La 19enne di Roncobello, dopo l'incidente e l'operazione in Texas, sta seguendo un percorso riabilitativo unico al mondo col dottor Viktor Terekhov al Point di Dalmine: "Ho tanti sogni da raggiungere"

È una storia di speranza quella di Letizia Milesi. Una storia di speranza e di coraggio, di ottimismo e di audacia. Un grande insegnamento per chi si trova davanti a un problema, piccolo o grande che sia: nella vita si può tutto, se davvero lo si vuole.

Letizia, ad esempio, vuole tornare a danzare. Anche se i medici, nel giugno del 2018 dopo otto mesi di ricovero, le avevano detto che non avrebbe nemmeno più camminato. Era troppo grave quell’emiplegia da trauma causata da un’assurda caduta dal pullman che la riportava a casa, nella sua Roncobello, dopo una giornata di scuola.

“Non è stato un trauma banale, Leti è caduta dall’ultimo gradino del bus, la parte più alta – ricorda la mamma, Monica Milesi -. All’inizio non sembrava nulla di grave, ma col passare delle ore sono iniziati fastidi e dolori. Poi gli esami diagnostici e i controlli effettuati hanno confermato quello che non avremmo mai voluto sentire: spostamento di alcune vertebre e deficit neurologici. Mia figlia, nel giro di pochissimo tempo, è così finita in carrozzina. E i medici dell’ospedale al momento delle dimissioni ci avevano dato poche speranze sulla possibilità di tornare a camminare”.

“Ma tante, troppe cose non mi tornavano – continua la madre -. I dottori non mi avevano dato tutte le risposte che cercavo, così noi non ci siamo mai fermate e abbiamo continuato a cercare delle possibili soluzioni”.

Letizia
Letizia Milesi oggi ha 19 anni

Nell’ottobre del 2018 la luce che illumina il buio pesto: “Un fisioterapista che aveva in cura Letizia ci ha parlato di Viktor, di questo vero e proprio miracolo che forse avrebbe potuto dare benefici a mia figlia – racconta Monica -. Non ci abbiamo pensato due volte: dopo pochi giorni avevamo iniziato questo nuovo percorso, che ci ha prima portato all’operazione in Texas, nell’ottobre del 2019, e poi di nuovo qui, a Dalmine, a stimolare muscoli e cervello con questa tecnica innovativa che ci sta facendo tornare a vivere”.

“Mi sono trovata catapultata in una dimensione nuova, che non avevo minimamente preventivato prima – spiega Letizia -. Perché a 19 anni pensi a divertirti, a giocare, a studiare. Mai e poi mai avrei immaginato la mia vita senza la libertà di movimento. Ed è stata veramente dura. La disabilità mi aveva portato via tutta la vita, all’improvviso”.

Letizia
Viktor Terekhov: il suo metodo innovativo farà camminare Letizia

“La mia valle mi ha fatto capire che non ero sola, l’operazione che potevo sperare e Viktor che potevo tornare a vivere – racconta Letizia, ora con un sorriso -. Adesso sogno di ricominciare i miei studi con la danza, sogno di riprendere a camminare e di fare tutte quelle cose che, ancora oggi, mi sono impossibili da fare. Così mi vedo tra dieci anni: di nuovo felice. Ho tanti sogni da raggiungere”.

“Mia figlia prima dell’operazione, in Texas, mi ha detto: mamma, non ho paura di morire, ho paura di questa vita – ricorda Monica Milesi -. Credo abbia imparato a vedere la vita in modo diverso. Ma in questi due anni non l’ho mai sentita una volta lamentarsi: si è sempre e solo rimboccata le maniche per tornare a camminare”.

Letizia
Letizia al lavoro da Viktor
Letizia

Sulle ali di un sogno è l’associazione inizialmente nata per raccogliere fondi per l’operazione di Letizia negli Stati Uniti, che oggi sostiene la ricerca per studiare nuove terapie per casi simili a quelli della 19enne di Roncobello: “Perché mai più nessuno viva quello che abbiamo vissuto noi – spiega in modo chiaro la madre -, e perché la fortuna di aver incontrato le persone giuste al momento giusto non sia solo nostra”.

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