Riscoprire, attraverso la tradizione delle maschere, l’identità del proprio territorio, per imparare ad apprezzarlo e valorizzarlo, anche in chiave turistica. In un periodo dove il tema dello spopolamento dei territori montani è sempre più pressante, sono diverse le iniziative in atto volte alla riscoperta dei riti e delle tradizioni che da sempre hanno caratterizzato la vita in questi territori.
In particolare, grazie anche alla Rete dei Carnevali Orobici (con Dossena, Ardesio e Valtorta), sabato 1 febbraio a Dossena si terrà la seconda edizione di “Maschere e tradizioni. Terra, acqua, fuoco”. “Una riscoperta dei riti e delle tradizioni di montagna – spiega Fabio Bonzi, sindaco di Dossena – che possa portare ad uno studio dell’identità di un territorio ed ad una nuova capacità di vivere in montagna”.
Identità e cultura di montagna, nella quale una funzione importate è svolta dalle mascherate carnevalesche e dai riti che segnavano lo scorrere delle stagioni, in particolare il passaggio dal periodo invernale alla rinascita della natura, in primavera.
Riti tradizionali arcaici, affrontati nel corso di un convegno (ore 15 al Museo delle miniere) dove diversi relatori illustrano alcuni aspetti significativi dei carnevali tradizionali, in particolare rispetto alla storia ed alle usanze degli ambienti di montagna.
Nel frattempo, a partire dalle 14, le contrade del paese brembano si animeranno grazie alla presenza di diversi gruppi appartenenti ad alcuni dei più importanti carnevali tradizionali d’Italia.
La tradizione delle “mascherade in cuntrada” di Dossena, il “corteo assordante” della Scasada del Zenerù di Ardesio e le maschere in legno del Carneal Tradissional di Valtorta, ma anche le teste deformi dei Crapon de Suej (Sueglio, in provincia di Lecco), i travestimenti goliardici e contadini del Carneval Vecc di Grosio (Sondrio) ed i Boes e Merdules, vestiti di pelli di pecora, con maschere taurine ed umane, di Ottana (Nuoro). Maschere che si riuniscono poi, dalle 21, in un evento speciale sul sagrato della chiesa parrocchiale.
Diverse tradizioni, provenienti da differenti parti d’Italia, tutte legate alle maschere, che mantengono il proprio legame arcaico con le culture contadine ed i riti legati al passaggio delle stagioni.
Riti quasi primigeni che, come indicato anche dal titolo della manifestazione, si rifanno ad alcuni elementi che, per diverse culture, sono i principi di ogni entità: “Terra, acqua, fuoco”. Riti tradizionali arcaici che guardano nello stesso tempo al futuro, uno studio del passato e una riscoperta della propria identità che possono diventare un nuovo punto di partenza verso la valorizzazione dei territori montani.
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