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Credito

Ubi, via libera al Patto di consultazione (Car): detiene il 18% di azioni

Il CAR rappresenta da oggi una sede di confronto tra significativi soci istituzionali e industriali di UBI Banca

Semaforo verde per il Patto di consultazione tra soci (Car). Da lunedì 27 gennaio è una sede di confronto tra significativi soci istituzionali e industriali di Ubi Banca, anche in relazione a future scelte strategiche.

Lo ha deciso la Banca d’Italia, in accordo con le competenti strutture della Banca Centrale Europea (BCE), che ha comunicato che la BCE non darà corso al procedimento autorizzativo di acquisizione di partecipazioni qualificate.

Il CAR rappresenta da oggi una sede di confronto tra significativi soci istituzionali e industriali di UBI Banca, anche in relazione a future scelte strategiche, disciplinato facendo riferimento ai modelli elaborati dalla miglior prassi internazionale.

Il CAR aggrega circa il 18% del capitale sociale di UBI Banca. Vi aderiscono Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo che detiene il 5,91%, la Fondazione Banca del Monte di Lombardia con il 3,95% e cinque azionisti bergamaschi: la Polifin della famiglia Bosatelli 2,85%, la Next Investment Srl che fa capo alla famiglia Bombassei 1,005%, P4P Int e la famiglia Pilenga 1,005%, Radici Group e la famiglia Gianni Radici 1,044%, Scame Spa e la famiglia Andreoletti 1,011%. A questi si aggiunge la famiglia Gussalli Beretta di Brescia con l’1%.

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