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Consigli di Chirurgia e Medicina Estetica

L'intervista

Medicina e chirurgia estetica del volto: “Gli inestetismi che si possono correggere” fotogallery

Abbiamo chiesto un parere al dottor Fabio Toffanetti, medico chirurgo specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica

Da tempo si discute se la medicina estetica, con i suoi innumerevoli passi avanti, abbia quasi soppiantato la chirurgia. Ormai non è difficile trovare articoli che scrivono della chirurgia estetica come qualcosa di obsoleto e senza futuro.

Abbiamo chiesto un parere al dottor Fabio Toffanetti, medico chirurgo specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.

La medicina estetica è efficace?

Da chirurgo plastico posso dire che la medicina estetica è un validissimo strumento in grado di poter ottenere risultati straordinari ma, come la chirurgia stessa, ha un campo di applicazione specifico e di conseguenza con i limiti del caso. Spesso quando un paziente o una paziente si presenta al nostro ambulatorio per richiedere un miglioramento dell’aspetto estetico del viso, ci troviamo di fronte a una miriade di piccoli inestetismi che vanno corretti nella loro complessità.

Da dove si comincia?

Dallo stato di salute della cute stessa analizzandone il fotoaging e la texture nonché il grado di idratazione. Infatti, prima di trattare le rughe più evidenti, bisognerebbe agire sulla pelle stessa curandola e questo attraverso l’utilizzo di biostimolanti (acido ialuronico non cross linkato), fondamentali anche per l’opacità cutanea oltre che per lo stato della texture. A questo si può contribuire con peeling chimici o laser (Co2 frazionato), che permettono di ottenere un’esfoliazione ed una rigenerazione cellulare profonda in grado di dare al viso luminosità ed attenuando le microrughe più superficiali. Non ultimi per importanza sono i fili biostimolanti, che oltre a dare un lieve effetto di trazione concorrono alla rigenerazione cellulare. Per una valutazione completa, poi, si passa poi alle aree del terzo superiore, medio e inferiore del volto.

Ci spieghi

Per quanto riguarda il terzo superiore, le rughe della fronte, del corrugatore e del contorno occhi sono quelle più richieste dalle pazienti. Il trattamento principe ovviamente è quello con tossina botulinica che si occupa proprio delle rughe dinamiche e che quindi le neutralizza distendendo i lineamenti; a volte va usato in sinergia con l’acido ialuronico per le rughe più profonde. La regione orbitaria, in particolare l’eccesso di cute e borse a livello dell’area palpebrale, nella maggior parte dei casi è correggibile solo con intervento chirurgico di blefaroplastica. Esiste però un fastidioso inestetismo, presente anche nelle pazienti più giovani, che sono le occhiaie e queste negli ultimi anni sono facilmente trattabili anche con la medicina estetica grazie all’utilizzo di speciali filler: l’acido ialuronico viene posizionato in regione orbitaria attenuando quel fastidioso solco (tear trought) che determina stanchezza nello sguardo. La correzione del terzo medio del viso, ovvero gli zigomi, le guance, i solchi nasolabiali ma anche il naso, si avvalgono sempre di più della medicina estetica.

In che modo?

I nuovi filler di acido ialuronico infatti sono in grado sia di volumizzare sia di creare uno specifico effetto Lifting che ringiovanisce queste aree. E se non è sufficiente, ci si può avvalere di particolari fili di trazione completamente riassorbibili e ben indicati in caso di lassità medio-lievi. Il naso, con l’utilizzo del rinofiller, può attenuare il fastidioso gibbo e sollevare la punta quando necessario: l’effetto non può chiaramente essere sovrapponibile ad una rinoplastica tradizionale ma in alcuni casi selezionati può dare risultati oltremodo soddisfacenti.

Nel terzo inferiore del viso, invece, cosa si può fare?

La perdita di definizione della regione mandibolare è tra gli inestetismi da correggere maggiormente richiesto. Anche quest’area, al pari della regione zigomatica, può essere trattata utilizzando filler di acido ialuronico associati anche in sinergia con fili di sospensione. Se si vorrà ottenere un risultato più performante o ci troveremo di fronte ad una lassità di grave entità, sarà ovviamente necessario far ricorso alla chirurgia con uno specifico lifting della regione mandibolare, come avviene ad esempio anche nella regione zigomatica e del solco nasogenieno. Questo ci permette di capire come al giorno d’oggi, aree di trattamento che erano di esclusiva pertinenza della chirurgica estetica, oggi possano essere affrontate e migliorare anche con la medicina estetica. Questo, però, non significa che le tecniche non invasive abbiano soppiantato quelle chirurgiche.

In che senso?

La chirurgia è indispensabile per il trattamento di specifiche aree o inestetismi, come anche in caso di lassità più gravi del viso. Spesso i pazienti ricorrono inoltre all’utilizzo del lipofilling (tessuto adiposo autologo) anziché dell’acido ialuronico, per reintegrare i volumi del viso. Non sono rari, infine, i casi in cui la medicina e la chirurgia estetica agiscono in sinergia, specialmente dopo un lifting, dove comunque rimane fondamentale curare la propria pelle. Quindi, per capire quando è meglio una determinata tecnica, medica o chirurgica, diventano fondamentali le esigenze ed i desideri del paziente, ma ovviamente anche le indicazioni date dallo specialista in grado di condurci al risultato sperato. È centrale infatti affidarsi ad un medico esperto e competente, specializzato in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, in grado di possedere un completo ventaglio di opzioni che solo uno specialista del settore può avere.

Per avere ulteriori informazioni: www.fabiotoffanetti.it

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