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L'iniziativa

Il Consiglio comunale vota unanime: Bergamo avrà le pietre d’inciampo

Nella seduta di lunedì 27 gennaio, giorno della Memoria, il consiglio comunale ha votato a favore della proposta presentata da Oriana Ruzzini, consigliere comunale del Partito Democratico a Palazzo Frizzoni

Anche Bergamo avrà le sue pietre d’inciampo per ricordare le vittime della Shoah. Nella seduta di lunedì 27 gennaio, giorno della Memoria, il consiglio comunale ha votato a favore della proposta presentata da Oriana Ruzzini, consigliere comunale del Partito Democratico a Palazzo Frizzoni.

L’idea è stata formulata attraverso un ordine del giorno presentato da Ruzzini, prima firmataria, e firmato da tutti i gruppi consiliari con una larga adesione sia in fase di presentazione sia di voto. L’esponente della maggioranza ha chiesto al sindaco e alla giunta di impegnarsi a posizionare anche in città queste piccole grandi opere d’arte che hanno l’obiettivo di non dimenticare chi venne deportato e perse la vita nei lager nazisti. Dopo l’intervento di diversi consiglieri e un botta e risposta con la minoranza, l’approvazione è stata unanime con 24 voti favorevoli, 0 contrari e 0 astenuti.

Evidenziando il valore simbolico delle pietre d’inciampo, Oriana Ruzzini spiega: “Poste a ricordo di chi venne deportato e perse la vita nei lager, potranno illuminare la coscienza di chi attraversa le nostre strade. Daranno l’opportunità di fermarsi e rivivere le ferite che il nazismo e il fascismo hanno inferto anche alla nostra città. L’obiettivo è duplice: da un lato scalfire nel cemento un messaggio affinchè si possa mantenere viva la Memoria e dall’altro riflettere sul suo significato attuale considerando tutti quegli episodi di discriminazione, razzismo e antisemitismo che avvengono anche oggi e rappresentano campanelli d’allarme da non sottovalutare”.

Ringraziando per la proposta, Viviana Milesi, consigliere del Partito Democratico, ha sottolineato come “queste pietre siano un segno nel tessuto urbano e sociale della città che aiutano a essere consapevoli di ciò che accadde per evitare che possa ripetersi”.

Dai banchi delle minoranze, Luisa Pecce, consigliere della Lega, ha confermato da parte del suo gruppo “non solo il rispetto per gli ebrei perseguitati durante il nazismo ma anche per gli ebrei di oggi che cercano di mantenere la loro patria e difendere la loro terra”. Quindi ha aggiunto: “Detta dalla sinistra, sembra che con questa proposta si vogliano adombrare altri resti del passato: mi aspetto che ci sia la stessa attenzione anche il 10 febbraio, il giorno del Ricordo. Faremo qualcosa per ricordare anche gli infoibati, la gente che dovette fuggire all’epoca della presa di potere titina”.

Rispondendo a queste considerazioni, il consigliere Ezio Deligios (Lista Gori) ha osservato: “Questo ossessivo tentativo di assimilazione tra la Shoah e gli eventi assolutamente incresciosi generati come conseguenza degli scontri sul fronte orientale dell’Italia non si può sentire. Il fatto che alcuni partiti indulgano in operazioni politicamente dubbie non l’abbiamo inventato noi ma si può facilmente constatare: da una parte politica ci sono alcuni ripensamenti e dobbiamo opporci fermamente affinchè la storia non si ripeta”.

Prendendo la parola, il sindaco Giorgio Gori ha dichiarato: “Le parole del consigliere Pecce mi hanno colpito, non capisco quale sia la difficoltà nel condividere una proposta come questa: non c’è bisogno di fare premesse dicendo che ci sono stati altri genocidi ogni volta che si parla della Shoah. Non abbiamo avuto e non abbiamo nessuna difficoltà a riconoscere la tragedia delle foibe, e ne ricordo altre del Novecento come i gulag, ma mi stupisce che da parte vostra ci sia un po’ di fatica quando si tratta di Shoah. Allo stesso modo mi stupisce la mancanza di convinzione quando si parla delle discriminazioni oggi: non penso che vi sentiate chiamati in causa, a meno che non sia così”.

Infine, l’assessore alla cultura Nadia Ghisalberti conclude: “Il giorno della Memoria è stato istituito da una legge dello stato e riguarda tutti i cittadini, senza distinzione. Secondo alcune ricerche il 15% degli italiani non riconosce la Shoah o crede che qualcuno la stia raccontando in modo non corretto: sono dati preoccupanti che spingono l’amministrazione a voler ricordare ancora di più il 27 gennaio. Non è facile fare Memoria perchè parlare ai giovani di eventi successi nel secolo scorso rischia di farli percepire come lontani nel tempo o accaduti in luoghi distanti come la Germania, invece anche la nostra città è stata profondamente toccata da questi avvenimenti. L’amministrazione vuole dare concretezza a questa legge dello Stato e lo fa in modo partecipato, con un programma che coinvolge tutte le istituzioni e le associazioni storico-culturali cittadine. Da due anni, in modo particolare, ci siamo concentrati sugli eventi che hanno coinvolto la nostra città soffermandoci specificatamene sulla caserma Montelungo, che sta andando incontro a un importante progetto di riqualificazione urbanistica. La sua è una vicenda ancora poco conosciuta e ci stiamo impegnando affinchè la cittadinanza possa conoscerla”.

La posa delle pietre d’inciampo si ispira a quanto è già stato realizzato in tante altre realtà italiane come Mantova, Roma, Milano, Torino, Brescia, Parma, Reggio Emilia, Gorizia e Trieste, ma anche in molte località europee.

Ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig, le pietre d’inciampo sono blocchi di pietra ricoperti da una piastra di ottone sulla quale vengono riportati i nomi dei cittadini che sono stati deportati nei campi di sterminio e là sono morti. Inserite nel selciato delle strade di città e paesi, ricordano le persone che, non avendo avuto la possibilità di tornare alla loro vita, non hanno potuto raccontare la drammatica esperienza patita.

L’Aned, contando sulla collaborazione dell’Isrec, fornirà i nomi dei deportati all’artista entro marzo e nel 2021 man mano verranno collocate nelle strade di Bergamo. L’idea è di coinvolgere le scuole attraverso percorsi di partecipazione degli alunni affinchè possano avere maggior consapevolezza della storia e del suo legame con la città.

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