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Officina del BenEssere

Bergamo

I tamburi di Cascina Gervasoni in Piazza Dante contro l’abbattimento degli alberi fotogallery

Alcuni soci dell'Ecovillaggio si son spostati in Piazza Dante per portare con i tamburi di Cascina Gervasoni un saluto alla piazza e alla piante

Nella serata di ieri, domenica 26 gennaio, i tamburi di Cascina Gervasoni dall’Officina del BenEssere sono arrivati in centro Bergamo per un presidio contro l’abbattimento delle piante di piazza Dante.

Dopo la chiusura dell’appuntamento mensile del Cerchio dei tamburi che il Clan del Tasso organizza da giugno 2019 all’Officina del BenEssere a Curno, alcuni soci dell’Ecovillaggio si sono spostati in Piazza Dante per portare con i tamburi di Cascina Gervasoni un saluto alla piazza e alla piante dove stamattina dovrebbe iniziare il cantiere e successivo taglio piante. Il fondatore dell’Ecovillaggio Cascina Gervasoni, Max Archetti evidenzia: “Vorrei sottolineaste che per noi è stato un gesto energetico importante reso a Madre Terra e alle piante antiche che in città ne sono l’emanazione vegetale. Un gesto simbolico per gemellare la piazza che negli anni ha ospitato anche la manifestazione ‘Notti di Luce’ con cui l’Ecovillaggio Cascina Gervasoni ha collaborato fornendo supporto logistico e pratico alla bella manifestazione che si svolgeva in quella piazza attorno alla fontana di Nettuno. Così da mezzanotte alle 2 circa in maniera gentile e leggera i nostri tamburi hanno vibrato in Piazza Dante in segno di speranza”.

L’intervento rientra nell’ambito dei lavori di riqualificazione del centro piacentiniano che sono stati assegnati in concorso pubblico dall’amministrazione comunale dopo aver tenuto diversi incontri per la presentazione del progetto.

Il restyling parte dal taglio degli alberi di Piazza Dante e su questo punto si sono accese discussioni e polemiche, con un gruppo di cittadini che ha lanciato diverse iniziative, dalle catene umane attorno alle piante ai fogli appesi ai tronchi con la scritta “lasciatemi vivere”.

Nella piazza ci sono otto olmi, tre aceri e tre faggi, quest’ultimi sono gli unici che non verranno tagliati, mentre per gli altri l’assessore al verde Marzia Marchesi nei giorni scorsi ha spiegato: “Le piante rimosse per consentire gli interventi sull’edificio sottostante saranno sostituite con alberi di seconda grandezza, piantati a riformare l’anello circolare attorno alla fontana. La fontana verrà smontata, rimontata e restaurata, come già successo in occasione della costruzione del Diurno nel 1950, anche se in posizione leggermente più esterna in modo tale da ricreare l’icona della fiera settecentesca”.

La vicenda, poi, è arrivata in Procura. Il pubblico ministero Fabrizio Gaverini ha aperto un fascicolo esplorativo a carico di ignoti e senza ipotesi di reato, dopo che nei giorni scorsi è stato presentato un esposto. Una strada, quella dell’esposto, nata in seguito ai dubbi sulle reali condizioni di salute degli alberi: secondo gli attivisti (che hanno anche chiesto il parere ad un agronomo) non così precarie da rendere necessario il taglio.

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