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La presentazione

Atalanta, a Torino per ripartire: dopo due passi falsi bisogna ritrovare certezze

Rocambolesca la gara d’andata: al vantaggio iniziale di Bonifazi rispose Duvan con una doppietta, prima che Berenguer e Izzo ribaltassero il punteggio a favore dei granata.

Se dopo la partita persa in Coppa si è pensato ad un semplice episodio negativo, la sconfitta casalinga con la Spal ha cominciato a creare qualche preoccupazione nei tifosi. Ecco dunque che l’anticipo di questa sera a Torino (sponda granata) rappresenta un importante crocevia per i nerazzurri.

Mister Gasperini ha affermato molto chiaramente di aver visto la squadra stanca, non tanto fisicamente quanto mentalmente, con diversi giocatori sottotono. Vero che si doveva far fronte a delle emergenze (leggasi corsia destra) e che alcuni giocatori non erano al meglio, ma era da tempo che la Dea non subiva in questa maniera la verve della squadra avversaria.

Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, i nerazzurri sono stati certamente in grado di creare diverse occasioni da gol che però, soprattutto per loro incapacità, non hanno saputo trasformare.

La realtà, a mio avviso, è che la compagine atalantina se non gira a 1000 perde tantissimo della sua forza. In buona sostanza la Dea deve essere nelle condizioni di imporre il suo gioco fatto di velocità e fraseggi. Se appena questo subisce qualche rallentamento, la squadra tende a subire. Se a tutto questo si aggiungono le condizioni non ottimali dei suoi campioni, soprattutto Gomez e Zapata, ecco che il cerchio si chiude e l’Atalanta diventa troppo prevedibile.

Inoltre la classifica è diventata molto corta ed è evidente che tutte le squadre daranno il massimo nei prossimi mesi per raggiungere i rispettivi obiettivi.

È chiaro però che queste considerazioni, che non sono una critica ma vengono da un’analisi obiettiva della situazione, nulla tolgono ai risultati sin qui ottenuti ed alla sempre splendida posizione di classifica nella quale si trova la Dea.

Il match con il Toro non sarà per nulla facile. La squadra granata ha sostanzialmente mantenuto l’ossatura dello scorso campionato (nel quale ha ottimamente figurato) anche se sta attraversando un periodo di alti e bassi. È reduce da una bruciante sconfitta in casa del Sassuolo dopo che si trovava in vantaggio ed in pieno controllo del match ed ora si trova al nono posto della graduatoria distaccata di 8 punti dagli uomini di Gasperini.

Sono ben 50 i precedenti tra le due formazioni a Torino nei quali per 26 volte hanno prevalso i granata, 18 sono stati i pareggi mentre in sole 6 occasioni la Dea è riuscita a portare a casa il bottino pieno. Se consideriamo anche le gare giocate a Bergamo (compresa quella di andata) le vittorie piemontesi salgono a 42, 38 sono stati i pareggi e 21 le vittorie nerazzurre. Il terreno del Toro non porta ormai da tempo bene all’Atalanta visto che negli ultimi 5 precedenti vi sono stati 3 pareggi e 2 sconfitte. L’ultima proprio lo scorso anno quando le reti di Izzo e Iago Falque piegarono i nerazzurri. L’anno prima invece Ilicic riuscì a pareggiare il vantaggio di N’Koulou per l’1 a 1 finale. Per trovare la più recente delle 6 affermazioni atalantine a Torino occorre tornare alla 32ma giornata del campionato 2006/2007 allorché due fulminee reti di Bellini e Zampagna portarono sul doppio vantaggio la Dea prima che Abbruscato accorciasse le distanze.

La vittoria granata con più scarto (corrispondente anche alla partita con il maggior numero di reti segnate) fu un 9 a 1 del 1941-1942 nel quale il Grande Torino giganteggiò con la tripletta di Gabetto e le doppiette di Borel e Ossola. Passata la guerra, nel torneo 1955-1956 la Dea riuscì invece a superare gli avversari con un ottimo 1 a 3.

Rocambolesca la gara d’andata: al vantaggio iniziale di Bonifazi rispose Duvan con una doppietta, prima che Berenguer e Izzo ribaltassero il punteggio a favore dei granata. Era la prima giornata casalinga, disputata però sul terreno di Parma a causa dei lavori in corso al Gewiss Stadium.

Mister Mazzarri dovrà necessariamente rinunciare agli squalificati Rincon e Aina, nonché a Baselli (out a causa di noie muscolari) e Zaza. Pronti a partire dall’inizio Meitè e Lukic in mezzo al campo, mentre resta da valutare il rientro di Ansaldi sulla fascia sinistra (in caso di assenza giocherà Laxalt). In avanti Verdi e Berenguer faranno da spalla a Belotti.

Nella Dea mancherà certamente Castagne che non ha ancora recuperato, mentre torna a disposizione Hateboer che ha scontato il turno di stop. Tra i pali dovrebbe rivedersi Gollini, così come sarà costretto a stringere i denti Gomez per completare l’attacco con Ilicic e Zapata. In difesa Djimsiti punta a riprendersi il posto a svantaggio di Caldara. Il nuovo acquisto Czyborra non è stato convocato anche perché reduce da una piccola contrattura.

Gli ex della gara saranno, come detto, entrambi assenti e mi riferisco a Daniele Baselli (due stagioni a Bergamo) e Simone Zaza (sole 3 gare disputate con la maglia nerazzurra).

Conoscendo la mia ormai proverbiale curiosità in tal senso, vi racconto perché il Toro utilizza la maglia granata. In buona sostanza tale tinta venne scelta in onore della “Brigata Savoia” che aveva contribuito a liberare la Torino capitale del Ducato di Savoia, brigata che aveva appunto adottato un fazzoletto color del sangue in onore del messaggero che era stato ucciso mentre stava portando la notizia della liberazione.

Permettetemi infine, da tifoso, di dedicare due righe ad Andrea Masiello: ha sbagliato, ha pagato, è tornato con umiltà e si è guadagnato il rispetto di tutti i tifosi nerazzurri, la maglia sudata in ogni occasione per 9 anni. Massimo rispetto, buona fortuna Andrea e grazie.

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