Lo hanno sentito per circa quattro ore come persona informata sui fatti, in un filone riguardante l’inchiesta sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni di rimborsi elettorali ottenuti dalla Lega Nord.
Il motivo? Alberto Ribolla, commercialista e deputato bergamasco, è stato ascoltato dai magistrati genovesi per il suo ruolo di presidente del collegio dei revisori dell’Associazione Maroni Presidente dal 2014 fino a quando è stata sciolta. “Il mio era un ruolo tecnico – commenta – ho risposto a tutte le domande che mi sono state poste e portato la documentazione che avevo visionato ai tempi”.
“Gli investigatori – stando a quanto riporta il Secolo XIX – sospettano che attraverso l’Associazione possa essere avvenuta parte del riciclaggio. A dicembre, era stato indagato l’assessore regionale lombardo Stefano Bruno Galli“.
Per i magistrati genovesi, che coordinano l’inchiesta della Guardia di finanza, la Lega Nord “avrebbe dato 450 mila euro all’associazione ‘Maroni presidente’ nel 2013 con la causale ‘contributo ad associazione’ – continua il Secolo XIX -. Quella somma sarebbe rientrata al Carroccio sotto forma di erogazione liberale da parte della stessa associazione. In mezzo, in diversi periodi, sarebbero stati versati soldi alle società Nembo e Boniardi Grafiche, di cui è socio il deputato Fabio Massimo Boniardi, per l’acquisto di materiale per campagne elettorali. Il sospetto degli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Pinto e dal sostituto Paola Calleri, è che le fatture per quei materiali siano state gonfiate”.
A dicembre era stato sentito l’ex tesoriere Luca Lepore che aveva dichiarato agli inquirenti che all’interno dell’associazione a prendere le decisioni erano i senatori Roberto Calderoli e Stefano Candiani e il presidente e assessore regionale Stefano Galli, responsabili del comitato direttivo.
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