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Bergamo

Cassa integrazione, Amboni: “In dodici mesi aumentata del 32,4%”

Orazio Amboni, Cgil Bergamo: “Netto calo a dicembre nel ricorso all’ammortizzazione sociale, ma il dato annuale vede un aumento del 32,4% sul 2018”

Con la pubblicazione da parte dell’Inps dei dati sulla Cassa integrazione autorizzata a dicembre a Bergamo e in provincia, è oggi possibile tracciare un bilancio dell’intero anno e operare dei confronti con gli anni precedenti. Per la Cgil provinciale si occupa dell’elaborazione dei dati Orazio Amboni, del dipartimento studi del sindacato.

“Le ore autorizzate a dicembre sono solo 92.510 (75.974 per la Cassa ordinaria e 16.536 per la straordinaria): si tratta del valore più basso del 2019 che attenua la spinta alla risalita che aveva caratterizzato il ciclo annuale, soprattutto nella Cassa straordinaria, cioè quella più indicativa di situazioni di crisi non momentanee o occasionali” scrive Amboni.

“Confrontando il totale delle tre forme di Cassa (in realtà due, perché la Cassa in deroga non esiste più in quanto sostituita dai Fondi di integrazione salariale) degli ultimi cinque anni risulta evidente un nettissimo calo rispetto agli anni 2015 e 2016 (quando le regole di accesso alla Cassa integrazione erano diverse e assai meno selettive e rigide di adesso) e risulta altresì evidente un aumento (+32,4%) del 2019 rispetto al 2018:

tabelle cassa integrazione
tabelle cassa integrazione
tabelle cassa integrazione

“L’andamento delle due tipologie di Cassa integrazione” prosegue Amboni, “è sostanzialmente analogo, ma la Cassa straordinaria (che tra il 2015 e il 2018 era calata più dell’ordinaria) nel corso del 2019 ha segnato una risalita maggiore.

L’aumento del ricorso alla Cassa integrazione nel 2019 non è un dato omogeneo: +32,4% la media generale (ma +80,7% la straordinaria), +47,3% nell’industria (+34 la meccanica) ma -42% nell’edilizia (per il quarto anno consecutivo)”.

tabelle cassa integrazione

“Come si è già più volte fatto rilevare, non va dimenticato che questi dati sono solo in parte il risultato degli andamenti produttivi, perché molto incidono anche le regole profondamente cambiate (in senso restrittivo) con i decreti del Jobs Act” conclude il sindacalista.

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