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Il ricordo

“Ciao Claudio, amico umile e politico che amava stare in mezzo alla gente”

Simone Paganoni, consigliere di Patto per Bergamo, racconta Claudio Ongaro, scomparso sabato 18 gennaio.

Pubblichiamo un bel ricordo di Claudio Ognaro, scomparo sabato 18 gennaio a 65 anni, scritto dal consigliere comunale di Patto per Bergamo Simone Paganoni. 

“Oggi ci ha lasciato Claudio Ongaro, un caro amico di lunga data.

Diversamente da quello che si potrebbe pensare, il nostro primo ‘minimo comune denominatore’ non fu la politica ma il calcio.

Era il 1983 ed io, ancora piccolo, fui “affidato” a Claudio per andare allo stadio a vedere la ‘sua’ (e poi ‘nostra’) amata Atalanta. Sette bellissimi anni vissuti in Curva Nord, fianco a fianco, ogni domenica con il sole, la pioggia, la neve, i fumogeni dei tifosi e i lacrimogeni della polizia, le gioie ma anche le tante amarezze (in quegli anni, l’Atalanta, non andava forte come in questi ultimi campionati).

Solo in seguito, con il passare del tempo, al calcio, si è unita la comune passione per la politica locale.

Claudio è una persona che ho sempre ammirato e da cui ho cercato di prendere esempio per il suo impegno, la sua passione e la sua umiltà. Non è mai stato un politico lontano dalla gente o (peggio) al di sopra della gente ma ‘in mezzo’ alla gente.

Ricordo sempre con ammirazione il suo impegno alle Feste dell’Unità (ho più volte ri-postato, sulla mia pagina FB, una foto che gli scattai in quegli anni): alla sera, in qualità di consigliere comunale o di segretario cittadino dei Ds, gli capitava di rappresentare il partito durante i vari dibattiti ma, tutto il resto del tempo, lo passava (forse anche più volentieri) a servire i tavoli e, durante la giornata, il suo ‘compito’ (compito che lui stesso aveva scelto) era quello di svuotare e sistemare i bidoni dell’immondizia (nella foto ndr).

Era un Amministratore con la ‘A’ maiuscola: profondo conoscitore della politica locale (e non solo) ma con i piedi ben piantati per terra. Una persona colta (molto amato anche da tutti i suoi studenti al Natta) ma, allo stesso tempo, cordiale e umile. Un caro amico benvoluto e amato da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, ascoltarlo e frequentarlo. Ciao Claudio, mi mancherai”.

Simone Paganoni

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