Marco Pesenti, fondatore e storica voce della band, lascia gli Ottocento. La notizia è stata confermata dal gruppo che sulla propria pagina Facebook ha pubblicizzato il concerto in programma il 15 febbraio a Osio Sopra spiegando che sarà “l’ultimo con Marco alla voce”.
Dopo ventuno anni, dunque, una delle band bergamasche più amate e seguite rischia di sciogliersi. Già, perché il gruppo ora è in fase di riflessione: “Non sappiamo se l’avventura degli Ottocento continuerà – spiega Fernando Tovo, chitarrista della band -. Marco è stato il fondatore, insieme ad Alessandro, e senza di lui non sarebbe più la stessa cosa. Ci ha invitati a continuare, ma ancora non sappiamo se sarà possibile. Con Marco il livello della band si è sempre mantenuto alto, per questo penso che non sarà facile trovare qualcuno alla sua altezza, che possa spingerci a continuare”.
“Dopo vent’anni la vita di una persona cambia – continua il chitarrista -. I motivi che hanno portato all’addio di Marco sono diversi, alcuni di carattere personale. È chiaro che da parte nostra il dispiacere è tanto, anche perché di band che stanno unite per più di vent’anni ce ne sono molto poche. Una cosa, però, la dobbiamo dire: Marco non esce per incomprensioni o incompatibilità con qualcuno del gruppo che, al contrario, è sempre stato molto affiatato”.
Gli Ottocento vennero fondati nel marzo del 1999 da Marco Pesenti e Alessandro Lampis (oggi batterista del gruppo), due mesi dopo la morte del grande Fabrizio De Andrè. I due, cugini con le famiglie molto legate, sono cresciuti con la musica di Faber: quando morì decisero di dedicargli un concerto. “A quell’esibizione ne è seguita un’altra e poi un’altra ancora. E ora eccoci qua – conclude Fernando Tovo -, ventun’anni dopo a parlare di questa grande avventura che ci ha visti protagonisti”.
Se gli Ottocento continueranno è presto per dirlo. Di certo ora c’è solo una data, quella del 15 febbraio, che per amici e fan sarà l’occasione per applaudire la band al gran completo. Per l’ultima volta con Marco.
Poi, chissà.
commenta