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Il processo

In negozio 100 grammi di droga: fruttivendolo condannato a 4 anni

Mano pesante del giudice nei confronti di un 34enne residente in un comune dell'hinterland

È stato condannato a quattro anni di reclusione per detenzione ai fini di spaccio di meno di 100 grammi di droga, di cui soli 20 grammi di sostanza con principio attivo, cioè pura.

È la pesante condanna rimediata da un 34enne residente in un comune dell’hinterland, incensurato, titolare di un negozio di ortofrutta in un quartiere cittadino di Bergamo.

L’uomo era finito nei guai l’otto novembre scorso quando i carabinieri, nel locale che utilizzava come deposito, avevano rinvenuto 13 grammi di cocaina e altri 80 circa tra marijuana e hashish, sigillati in buste nascoste tra le cassette di mele e pere. Era stato lo stesso commerciante a consegnare la sostanza.

Tutto era partito il 29 ottobre, quando gli investigatori avevano ricevuto una “soffiata” da una fonte confidenziale, che aveva raccontato di un giro di spaccio nel negozio. I carabinieri, in abiti borghesi, avevano effettuato diversi appostamenti e controlli accertando i fatti.

“Non sono uno spacciatore – si è difeso in aula il 34enne, sposato con figli -, ma un consumatore e la droga era per me. La tenevo in negozio perchè mia moglie non sa nulla del mio vizietto e se avesse trovato a casa la sostanza stupefacente si sarebbe arrabbiata moltissimo”.

Il difensore del fruttivendolo, l’avvocato Cinzia Pezzotta, aveva ottenuto il consenso del pm a patteggiare una pena a 1 anno e 8 mesi (senza la sospensione condizionale della pena), ma il giudice Gaetano Buonfrate l’ha ritenuta troppo bassa e ha respinto l’istanza di patteggiamento e ha inflitto la pena di 4 anni, con la conferma dell’attuale misura degli arresti domiciliari.

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