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Le pagelle

Ilicic accende l’Atalanta, Freuler anonimo, Pasalic sbaglia troppo

GOLLINI 5,5: Quando salva il risultato su Benassi scopre che non vale per il consueto ritardo nelle segnalazioni del fuorigioco. Quando servirebbe sul gol di Lirola, invece, non diventa protagonista.

DJIMSITI 5: Perfetta diagonale alla mezz’ora ad impedire il raddoppio viola. Era una autostrada sulla quale ha le gomme lisce, sorry gli scarpini, sbagliati che gli procurano ripetute scivolate che insieme ai ripetuti disimpegni sbagliati valgono una prestazione insufficiente.

CALDARA 6: Non si può scegliere di chi essere figli. Lui ha scelto di esserlo di Zingonia. Bentornato. Non nasconde la ruggine di quasi due anni passati a vedere il campo con il binocolo rossonero, da cui giallo obbligato al 33’ per fermare la superiorità numerica viola che non è tutta colpa sua. Partecipa allo svarione collettivo della difesa che esalta il gol iniziale di Cutrone. Lasciamogli il tempo per ritornare Caldara.

PALOMINO (Dal 31′ st) S.V.

MASIELLO 5,5: Si salva spesso con l’esperienza, ma la brillantezza che non ha più condiziona la prestazione finale.

GOMEZ (Dall’11’ st) 6: Entra per cambiare la partita e il passo troppo compassato dei compagni. I suoi tentativi finiscono sempre al limite dell’area avversaria. Tossine non smaltite dopo San Siro limitano la prestazione.

HATEBOER 5: Troppo lento, insufficiente il suo apporto in fase offensiva. Dalle sue ripartenze non nascono le abituali opportunità da gol.

DE ROON 5,5: Preoccupato da Castrovilli, tiene un passo lento che condiziona tutto il primo tempo assolutamente negativo. Meglio nella seconda parte senza raggiungere la vera sufficienza.

FREULER 5: Un tempo senza incidere, lontano dalle migliori prestazioni a cui ci ha abituato.

ILICIC (Dal 1′ st) 6,5: Si presenta con uno slalom che i fischi del pubblico toscano non ferma. Li zittisce del tutto con il gol del pareggio, al 21′ della ripresa. Diventa regista nello spot “come si simula male”, che costa il rosso a Pezzella. Non basta.

GOSENS 5,5: Abbiamo scoperto che parla un italiano perfetto, chissà se ha imparato a cantare “La porti un bacione a Firenze”. Di sicuro non ha fortuna nelle conclusioni e quando scheggia lo spigolo della traversa rimane l’impressione che con la porta spalancata potesse fare meglio.

PASALIC 5: Gli è nemica la traversa al 29’ che avrebbe significato il pareggio meritevole nient’altro per la perfetta esecuzione di testa. Non basta, perché il resto è nebbia nel passo, lento, e negli inserimenti che non si vedono che si aggiungono al gol che si divora al 13’ del secondo tempo davanti a un Terraciano che si dava già battuto.

MALINOVSKYI 5,5: Suo l’assist a Pasalic che incoccia la traversa. Costringe Pezzella al primo giallo per fermarlo appena fuori area nel recupero del primo tempo. Ancora qualche insistenza nelle giocate che porta a palle perse in maniera pericolosa per le ripartenze viola. Per lui il ritornello “usa la testa”, canta Gasperini.

MURIEL 5: Non fa salire la squadra sovrastato sul piano fisico da Ceccherini che ci fa un figurone. Si dedica agli assist, a Pasalic e Gosens che non vogliono prendere il suo posto, sbagliando tutto il possibile. Ma è lui che è stato acquistato per fare gol. Spesso impalpabile.

 

GASPERINI 5,5: Un vero sportivo non può ammettere che lotte sportive, combattute nel segno della lealtà e della forza fisica e morale. Lo diceva l’indimenticabile Fausto Coppi. Avanti così, comunque, anche se la prestazione complessiva della squadra è risultata lontana dai valori abituali. Il mister dovrà trasformare questa eliminazione in rabbia per rifarsi in campionato e, perché no, in Champions. Ma quanto è costata la prestazione di San Siro? La formazione iniziale è stata la conseguenza?

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