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Ortofrutta

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Entra nel vivo la stagione dei kiwi italiani: la ricetta di un vitaminico frullato

Ci troviamo nel clou della stagione di questi frutti che, per la propria spesa dal fruttivendolo o dall'ambulante di fiducia, si possono trovare con un livello qualitativo elevato

Sono i kiwi nazionali il prodotto della settimana al mercato ortofrutticolo bergamasco. Ci troviamo nel clou della stagione di questi frutti che, per la propria spesa dal fruttivendolo o dall’ambulante di fiducia, si possono trovare con un livello qualitativo elevato.

Le quotazioni risultano mediamente superiori rispetto all’anno scorso a causa di una minor disponibilità di raccolto, anche se la loro bontà attrae i consumatori, generalmente attenti a premiare la merce italiana.

Ricchi di proprietà per la salute e il benessere dell’organismo, i kiwi rappresentano un’ottima fonte di vitamina C, quindi aiutano ad aumentare le difese immunitarie e sono alleati contro raffreddore e influenza. Al tempo stesso annoverano una buona presenza di fibre, che contribuiscono al benessere dell’intestino, ma non mancano di potassio e altri sali minerali come il calcio, il ferro, il fosforo e il magnesio.

Non è tutto: sono poveri di calorie (ne hanno solo 44 per 100 grammi) e spesso vengono indicati nelle diete per chi vuole perdere peso.

In cucina possono essere consumati al naturale o in macedonia, ma anche per golosi dessert come crostate, torte, creme per dolci, bigné e semifreddi. Un consiglio: al momento dell’acquisto è meglio scegliere quelli con la buccia omogenea e liscia, priva di alterazioni di colore. Esercitando una lieve pressione del pollice sul frutto deve risultare mediamente cedevole, segnale di piena maturità ma non di sovramaturazione. Una volta raccolti continuano il loro processo di maturazione raggiungendola dopo pochi giorni, per questo è possibile conservarli a temperatura ambiente per qualche giorno per far loro raggiungere la condizione ideale per essere consumati.

Oltre ai kiwi italiani si possono trovare quelli esteri, soprattutto dalla Grecia, che hanno prezzi più bassi perché l’annata là è stata più generosa in termini di rese produttive e un livello qualitativo mediamente buono ma inferiore rispetto a quelli nazionali.

Dando uno sguardo più in generale al mercato ortofrutticolo, tra le arance spicca il Tarocco, re degli agrumi siciliani. Il livello qualitativo nella massa è eccellente e i prezzi sono ben proporzionati alla dimensione dei frutti: quelli medio-piccoli sono reperibili con quotazioni inferiori, mentre quelli più grandi superiori. I primi sono indicati soprattutto per le spremute, i secondi per il consumo fresco perchè, una volta sbucciati, permettono di mangiare più frutto.

È in sensibile contrazione la disponibilità di clementine nazionali, anche se la richiesta di mercato rimane buona. I luoghi d’origine principalmente sono ancora Calabria e Puglia, dove la coltivazione di questi frutti ha una lunga tradizione. I prezzi tendono al rialzo perché è più difficile garantire uno standard qualitativo paragonabile al mese scorso e bisogna effettuare una maggior selezione. È valida l’alternativa dei mandarini siciliani.

Come ogni anno, passate le festività natalizie, cala l’attenzione nei confronti della frutta esotica e controstagione: chi la ama può trovare la merce rimasta invenduta in occasione.

Tornano entro prezzi più ragionevoli le fragole che, durante le feste, avevano raggiunto prezzi sostenuti per effetto di un’offerta contingentata.

Sono stabili le mele, provenienti da Trentino Alto Adige, Valtellina e Veneto, mentre si rileva un leggero rialzo per le pere, che arrivano al mercato dall’Emilia Romagna. Le varietà Decana e Conference sono reperibili anche con origine olandese.

A fronte di problematiche logistiche, risultano piuttosto scombussolati gli approvvigionamenti di banane e, per effetto di questa situazione, i loro prezzi tendono al rialzo: si tratta di una differenza di pochi centesimi al kg e potrebbe non avere ripercussioni sul consumatore finale.

Passando al comparto orticolo, aumenta l’offerta di carciofi, che si traduce in un assestamento dei valori di mercato specialmente per le varietà spinose di medie pezzature, mentre gli esemplari più grossi restano sostenuti. Sono inferiori, invece, le quotazioni del carciofo violetto senza spine.

Inizia l’offerta della mammola, carciofo rotondo tipicamente chiamato romanesco, che suscita un buon appel tra gli amanti del genere.

Per la produzione locale la regina rimane la scarola dei colli bergamaschi, reperibile a un prezzo calmierato per la buona disponibilità di merce. Per le altre verdure locali puntano verso l’alto lattughe, spinaci e prezzemolo perché siamo in un periodo di relativa contrazione dell’offerta.

Sono in rialzo anche le melanzane, provenienti prevalentemente dalla Sicilia, e le zucchine, reperibili dalla Sicilia e da Fondi (Lazio). Quest’ultimo costa più di quello siciliano perchè ha caratteristiche differenti: è più piccolo, chiaro e appetibile.

Infine, sono sostenute le quotazioni dei fagiolini di tipo Boby: il prodotto italiano, soprattutto siciliano, ha prezzi pari più o meno al doppio di quello marocchino a causa di minor quantitativi e maggior selezione.

frullato kiwi

LA RICETTA DELLA SETTIMANA (a cura di Donna Moderna)

Frullato di kiwi, mela e mirtilli 

Ingredienti

2 kiwi

1 mela verde

30 grammi mirtilli

2 cucchiai miele

q.b. succo di limone

Preparazione

1) Sbuccia 2 kiwi, lava e asciuga 30 grammi di mirtilli. Sbuccia 1 mela verde, elimina il torsolo, taglia la polpa a pezzi e bagnali con succo di limone.

2) Versa i kiwi, i mirtilli e la mela nel bicchiere del frullatore. Aggiungi 2 cucchiai di miele e frulla, in modo da ottenere un composto omogeneo.

3) Suddividi il frullato in bicchieri individuali e decora, se vuoi, con spiedini di frutta fresca.

Il frullato di mela, kiwi e mirtilli, fresco e nutriente, può essere decorato a piacere con spiedini di frutta fresca. Lo puoi consumare a colazione oppure come spuntino a merenda.

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