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La polemica

Il libro dell’editore di CasaPound in Sala Galmozzi: “Un insulto per Bergamo”

L'Anpi non ci sta e alza la voce per chiedere che l'autorizzazione per l'uso della sala intitolata all'ex sindaco venga ritirata: "Servono fatti concreti per fermare il neofascismo risorgente"

L’Anpi non ci sta: il libro della casa editrice Altaforte, legata a CasaPound, nella Sala Gamozzi di Bergamo proprio non va presentato. In una lettera indirizzata al sindaco Giorgio Gori l’associazione chiede che l’evento venga annullato e che la disponibilità della struttura venga ritirata.

Si tratta del libro “I segreti del calciomercato” che verrà presentato venerdì 10 gennaio dall’autore Gian Paolo Bargiggia, vicino a CasaPound, da settembre 2017 collaboratore de Il Primato Nazionale.

“Un’offesa allo stesso Ferruccio Galmozzi – si legge nella lettera -, con la sua famiglia oggetto di persecuzioni razziali, poi membro del Cln di Bergamo e sindaco di Bergamo dal 1946 al 1956”.

Ecco la lettera inviata da Anpi – sezione “Eugenio Bruni” all’amministrazione cittadina.

“Si viene a sapere che la sala ex consiliare di via Tasso, dedicata a Ferruccio Galmozzi è stata richiesta per la presentazione di un libro della editrice Altaforte, notoriamente legata a Casa Pound, organizzazione neofascista. Chiediamo con forza che la richiesta sia respinta o che, se già intervenuta, l’autorizzazione sia revocata. È inutile lanciare allarmi contro il neofascismo risorgente, se poi a tali allarmi non si fanno seguire fatti e comportamenti concreti. Il fenomeno inquietante che sta emergendo sempre più gravemente in Italia e in Europa deve essere ostacolato con ogni mezzo lecito. Ogni spazio concesso a chi agisce contro la democrazia nel nostro Paese, ogni ambito disponibile alla propaganda, o anche solo alla presenza, di organizzazioni di ispirazione neofascista, costituisce per esse boccate d’aria da respirare, ma nel contempo comporta spargimento di veleni per i valori democratici. Né può essere consentito celarsi dietro il fatto che Casa Pound non rivendica espressamente il fascismo storico, quando mette in atto comportamenti che ad esso indiscutibilmente si richiamano. O appellarsi ad astratti formalismi che mettono in dubbio il legame di Casa Pound con l’editrice Altaforte, quando, per lo stesso motivo, la stessa editrice fu esclusa dal Salone del libro di Torino nello scorso mese di maggio. Al riguardo basti pensare ad alcuni titoli di Altaforte, quali: ‘La dottrina del fascismo’ di Benito Mussolini e Giovanni Gentile, ‘Ho difeso Licio Gelli’ dell’avvocato Augusto Sinagra, ‘Il cinema tedesco del Terzo Reich – Da Weimar agli anni di Goebbels’, ‘Diario di uno squadrista toscano’, ‘Dalla caccia alle streghe del Me too ai deliri di Michela Murgia’. Così come sarebbe vana banalizzazione invocare il fatto che il libro da presentare non abbia natura politica ma sportiva, quando ciò che conta è negare a queste organizzazioni proprio l’aria da respirare e quindi l’uso di ogni possibile spazio pubblico. Poiché, come ha scritto Ezio Mauro: ‘La banalizzazione strisciante e progressiva del fascismo, che è stata fatta in questi ultimi decenni, ha prodotto come risultato l’azzeramento della storia, l’annullamento del suo significato, l’indebolimento del suo giudizio’. Né si può dimenticare che questo uso della sala Galmozzi costituirebbe offesa allo stesso Ferruccio Galmozzi, già, con la sua famiglia, oggetto di persecuzioni razziali, poi membro del Cln di Bergamo e sindaco di Bergamo dal 1946 al 1956”.
ANPI sezione “Eugenio Bruni” Bergamo città

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