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L'assessore zenoni

Monopattini elettrici come bici, si pensa già allo sharing: “Contatti con 8 società”

L'interessamento sulla città di Bergamo già a fine delle scorso anno quando il Comune fu costretto a temporeggiare a causa delle lacune normative: ora Palazzo Frizzoni si augura di poterlo concretizzare.

Dal primo gennaio i monopattini elettrici possono essere usati liberamente in Italia: equiparati alle biciclette, hanno quindi via libera su percorsi ciclopedonali e strade a patto che non abbiano un motore superiore ai 500 watt e non superino i 20 chilometri all’ora.

Una rivoluzione in corso ormai da diverso tempo e che l’ex ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Danilo Toninelli aveva provato a normare con un decreto che, tra le altre cose, prevedeva anche che i Comuni installassero un’apposita cartellonistica per indicare i percorsi dedicati.

Soluzione che, per ora, non deve essere attuata come conferma l’assessore alla Pianificazione territoriale e Mobilità del Comune di Bergamo Stefano Zenoni: “Al momento i Comuni non sono chiamati a fare ordinanze o installare segnaletica – spiega – Ci aspettiamo però una circolare ministeriale nelle prossime settimane che chiarisca meglio i confini di questo provvedimento. L’equiparazione con le biciclette semplifica molto la questione: possono circolare su strada, nelle ciclabili, nelle ciclopedonali e nelle Ztl. Ovviamente non possono farlo sui marciapiedi. La città è pronta ad accoglierli, con tutte le migliorie e i ragionamenti già fatti con il Biciplan”.

Nella prima settimana di validità delle disposizioni a Bergamo non si sono ancora registrati comportamenti scorretti da parte degli utenti, anche se il vero polso della situazione lo si potrà avere in primavera quando le condizioni climatiche saranno invitanti per gli utilizzatori di monopattini elettrici.

Sarà a quel punto che il Comune ricontatterà in prima persona le tante società di “sharing” che si erano già fatte avanti tra settembre e ottobre dello scorso anno e che Palazzo Frizzoni aveva stoppato: “Non avevamo una risposta su come potessero operare – ammette l’assessore Zenoni – Però è un servizio che riteniamo utile per la città, mi auguro che il loro interesse su Bergamo sia ancora valido. Mi avevano scritto 8 società, dalle più grandi e note fino alle startup”.

Il servizio funzionerebbe esattamente come il bike-sharing operato da Mobike e presumibilmente potrebbero essere utilizzati gli stessi stalli bianchi o le rastrelliere pensati per le bici.

“Fino a quando il Comune non deciderà di mettere a disposizione dei soldi, vale la regola del libero mercato – aggiunge Zenoni – Possono partire semplicemente con la denuncia di inizio attività, senza alcuna esclusiva sul territorio. Nostro compito in quel caso sarà soprattutto quello di far rispettare l’ordine. Se, come successo con Mobike, decideremo invece di intervenire in prima persona con del denaro allora verrà fatto un bando pubblico”.

In questa prima fase sarà molto alta l’attenzione della Polizia Locale: nel rispetto delle specifiche tecniche massime del mezzo (massimo di 20 all’ora e 500watt di potenza) sarà un presidio più informativo che sanzionatorio, per uniformare il giudizio degli agenti ed “educare” i cittadini all’uso.

La libera circolazione dei monopattini elettrici apre infatti un ampio capitolo legato alla sicurezza su strada che coinvolge conducenti, pedoni e tutti gli altri utenti della strada.

A questo proposito, alcuni buoni consigli sull’utilizzo dei mezzi arrivano dal Club Italiano del Monopattino Elettrico che sul proprio sito ha pubblicato una sorta di manuale del “buon monopattinista”: molte regole rientrano nel comune buonsenso mentre altre sono vere e proprie indicazioni.

Senza negare i problemi generati dall’esplosione del fenomeno, il Club bacchetta quegli utenti che “ignorano le zone dove è possibile circolare, lasciano questi mezzi sparsi sui marciapiedi e a volte viene meno il rispetto per i pedoni in quanto alcuni circolano sui marciapiedi, pratica negata in quasi tutto il mondo”.

Per il Club un comportamento corretto di conduzione del mezzo parte da un presupposto semplice: accertarsi in quale zone del comune dove si vorrebbe circolare è permesso farlo.

Non è obbligatorio, ma fortemente consigliato, l’uso del casco, per proteggersi da eventuali cadute, accidentali o provocate da un sinistro.

Alla guida, poi, sempre meglio presentarsi il più lucidi e concentrati possibili: quindi niente alcol ma anche niente cuffie con la musica che possono precludere l’ascolto di rumori ambientali importanti, come il sopraggiungere di un altro mezzo.

Alla conduzione del monopattino può esserci solamente un maggiorenne o un minorenne in possesso almeno del patentino (categoria “AM”) ed è vietato trasportare passeggeri.

È obbligatorio avere luci anteriori e posteriori, campanello acustico, freni, giubbotto retroriflettente in caso di guida notturna e non disporre di potenza superiore ai 500 W: consigliato, invece, equipaggiare il proprio mezzo con frecce led direzionali per avvisare gli altri utenti degli spostamenti.

“Abbandonare un monopattino davanti a un portone d’ingresso o a un centimetro netto dalla portiera di un’auto – conclude il Club in un volantino informativo – farà di noi un cattivo utente”.

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