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La presentazione

A Bergamo arriva il Parma: Atalanta, attenta al gioiellino Kulusevski

La squadra di D’Aversa lontano dal Tardini i crociati dà il meglio, grazie a un gioco fatto di contropiedi brucianti

Messo il 2019 in bacheca con risultati semplicemente strepitosi, l’Atalanta riprende il proprio campionato dopo la pausa natalizia affrontando al Gewiss Stadium il Parma.

In questa prima gara del nuovo anno solare, Gomez e compagni si troveranno di fronte una formazione che sta disputando un gran bel campionato, tanto da trovarsi al settimo posto in classifica con 25 punti. La squadra di D’Aversa non ha sfruttato al meglio l’ultimo turno casalingo con il Brescia, ma spesso lontano dal Tardini i crociati danno il meglio, grazie a un gioco fatto di contropiedi brucianti (ne sanno qualcosa Inter e Napoli).

I Gasp boys devono però proseguire la propria marcia di avvicinamento alle due romane e ai posti che contano per una nuova qualificazione in Champions e quindi i tre punti sono d’obbligo. Anche perché nel successivo e ultimo turno del girone d’andata, la Dea dovrà rendere visita all’Inter capolista, in un match a dir poco complicato.

Tra i tifosi nerazzurri c’è fermento per il rientro del Panterone Zapata dopo oltre due mesi di stop, anche se il colombiano non partirà certamente nell’11 titolare.

Ci sarà poi grande curiosità nel rivedere in campo, con una maglia diversa, Dejan Kulusevski, gioiellino del vivaio nerazzurro e neo acquisto juventino, che sta disputando un sorprendente torneo e che dovrà essere oggetto di grande attenzione da parte della difesa atalantina.

L’attacco parmense non è particolarmente esplosivo ( 24 reti realizzate, quasi la metà di quelle nerazzurre) ma nel contempo il reparto arretrato è uno dei meno perforati del campionato (solo 20 reti subite).

Nelle 19 partite disputate a Bergamo in serie A tra le due squadre, 8 volte ha prevalso la Dea, 5 volte il Parma e 6 sono stati i pareggi. Se contiamo anche le partite giocate in Emilia le vittorie atalantine salgono a 11, quelle parmensi a 14 ed i pareggi diventano altrettanti.

La più recente vittoria nerazzurra è quella dello scorso torneo quando gli uomini di Gasperini prevalsero con un netto 3 a 0 frutto dell’autorete di Gagliolo e delle reti di Palomino e Mancini.

L’ultimo successo ducale risale al campionato 2013-2014 e fu un eloquente 0 a 4 con le reti di Molinaro, autorete di Benalouane e marcature di Cassano e Schelotto.

Il pareggio più recente si verificò due anni prima con le reti di Manfredini e Paletta per l’1 a 1 finale.

Le vittorie con maggior scarto di reti sono state il predetto successo parmense del 2014, il 3 a 0 atalantino dello scorso anno e il 4 a 1 nerazzurro del 2001-2002 con Doni e Comandini a segno. Quest’ultima gara è anche la partita con il maggior numero di gol tra le due squadre.

Detto della presenza di Duvan Zapata (seppure dalla panchina), sembrerebbe Muriel il favorito per affiancare Gomez e Ilicic, salvo che Gasperini non preferisca Pasalic da trequartista con Ilicic falso nueve. In porta potrebbe rivedersi Sportiello, causa un attacco influenzale a Gollini. Difesa titolare con Palomino, Djimsiti e Toloi. In mezzo e sulle fasce nessuna novità.

Per gli ospiti con Gervinho e Cornelius out, probabile l’avanzamento di Kucka con Grassi che giocherebbe a centrocampo. In difesa Pezzella dovrebbe sostituire lo squalificato Gagliolo. Probabile convocazione per Inglese.

Diversi gli ex della sfida, tutti con la maglia parmense: Alberto Grassi (34 presenze e 1 rete), Matteo Scozzarella (3 presenze senza reti), Dejan Kulusevski (3 presenze e nessuna rete) e Andreas Cornelius (23 presenze e 3 reti).

Entrambe le società hanno ritirato la maglia numero 12 come segno di riconoscenza ed attaccamento verso i propri tifosi, considerati il dodicesimo uomo in campo. Sono certo che anche oggi il pubblico nerazzurro e la splendida Curva Pisani faranno la differenza per cercare di spingere i propri beniamini verso la vittoria.

Il palmares della formazione ducale è di tutto rispetto ma oggi non conta chi più ha vinto in passato: avanti tutta perché la Dea è certamente più forte.

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