Circa un chilometro e mezzo da percorrere a piedi o in bicicletta. È la distanza da Oneta (frazione di San Giovanni Bianco) al borgo di Cornello dei Tasso (nel comune di Camerata Cornello), ideale per una breve gita fuori porta durante questo periodo di vacanze, per riscoprire un breve scorcio di Valle Brembana tra storia, arte e tradizioni.
Questo breve percorso riprende un tratto della via Mercatorum, un’antica via dei mercanti che per secoli ha collegato Bergamo alla Valtellina salendo dalla bassa Val Seriana, con diverse arterie stradali che univano anche alcuni centri della Valle Brembana, come Dossena e, appunto, Cornello dei Tasso. Importante soprattutto durante il periodo medievale, fu anche una delle vie privilegiate per le comunicazioni tra Bergamo e la Valle Brembana.
Un breve tratto rimasto praticamente immutato, quello tra Oneta e il Cornello, che porta il visitatore ad attraversare archi e porticati, ma anche prati e piccole valli, ricchi di riferimenti storici e testimonianze artistiche.
Il breve viaggio inizia all’interno del borgo di Oneta, con partenza dalla quattrocentesca chiesa del Carmine, nella quale si possono ammirare affreschi ed alcune opere del pittore Carlo Ceresa, così come un grande affresco sulle pareti del porticato della chiesa che raffigura San Cristoforo, a protezione dei viandanti.
Secondo la tradizione, a Oneta è presente la “casa di Arlecchino”, un palazzo quattrocentesco, con portali a tutto sesto e finestre gotiche in pietra, di proprietà della nobile famiglia dei Grataroli. Con la diffusione, nel Cinquecento, della Commedia dell’arte e, in particolare, della figura dell’Arlecchino nelle maggiori corti europee, la maschera venne rappresentata al borgo del Cornello da Alberto Naselli detto Ganassa, che probabilmente fu ospite, attorno alla metà del Cinquecento, della famiglia Grataroli all’interno dell’omonimo palazzo.
Sopra le scale d’ingresso dell’edificio è posta una copia di un affresco originario raffigurante un “homo selvadego”. Un uomo vestito di pelli, a guardia dell’abitazione, armato di un randello nodoso: selvatico, brutale e scaltro allo stesso tempo, ricorda le caratteristiche originarie della maschera di Arlecchino.
Da Oneta, il sentiero conduce alla chiesa di Sant’Anna (costruito nel XVI secolo a Piazzalina, frazione di San Giovanni Bianco) verso metà percorso, che prosegue in discesa, attraversando la Valle dei Mulini fino al borgo di Cornello dei Tasso.
Importante centro di scambi commerciali nel periodo medievale, il borgo di Cornello lega la propria fama a quella della famiglia Tasso, nota per la gestione della compagnia dei Corrieri della Serenissima di Venezia, (ma anche per il loro servizio di corrieri postali per papi e imperatori asburgici) e per l’importante produzione poetica di Torquato Tasso.
Unico mercato della Valle Brembana, grazie anche al passaggio della via Mercatorum, il borgo si ritrovò isolato a fine Cinquecento, in seguito alla costruzione della via Priula, che passava a fondovalle. Un isolamento che ha però permesso al borgo di mantenere la propria struttura urbanistica medievale: una struttura concentrica, dal basso verso l’alto, che divide idealmente il borgo in tre distinti livelli. La strada porticata, con i due archi di accesso ai margini e le aperture delle antiche botteghe, si sviluppa parallela al secondo livello con l’accesso alle abitazioni: entrambe le strade si collegavano poi al mulino ed al torchio.
Sul piano più alto è presente la chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano, un edificio religioso, le cui prime testimonianze risalgono ai secoli XII-XIII, che venne rinnovato nel Quattrocento grazie agli affreschi che decorano le pareti. Sostenuta economicamente dalla famiglia Tasso, la chiesa e i suoi affreschi raccontano la storia del borgo e di diverse figure legate ad aspetti sociali della Valle Brembana.
Da visitare, in particolare, è il Museo dei Tasso e della Storia Postale. Fondato nel 1991 all’interno di diversi edifici storici del borgo, il museo approfondisce la storia del sistema postale e della famiglia Tasso, presente al Cornello alla metà del XIII secolo. Tra i diversi documenti legati alla storia ed alla gestione dei servizi postali, è possibile ammirare una lettera del 1840 con il Penny Black, il primo francobollo emesso al mondo. Una sala è poi dedicata alle figure di Bernardo e Torquato Tasso, quest’ultimo autore della “Gerusalemme liberata”.
Presenti nel borgo di Cornello dei Tasso sono anche Palazzo Bordogna (i cui proprietari diedero inizio alla dinastia dei Taxis-Bordogna, alla quale venne affidata la gestione delle poste di Trento e di Bolzano) e il palazzo quattrocentesco della famiglia Tasso. Edificato sulla piazza antistante al Museo, il palazzo presenta sulla facciata un grande affresco raffigurante lo stemma con i simboli originari della famiglia: il tasso, il corno di posta e l’aquila imperiale, simbolo degli Asburgo. Nella parte meridionale si possono vedere anche le rovine della più antica dimora della famiglia Tasso, risalente all’epoca feudale, di cui oggi rimangono solo un arco, le fondamenta e parte delle mura di sostegno.
Due piccoli borghi, facilmente visitabili, che racchiudono però importanti testimonianze della storia e delle tradizioni della Valle Brembana.
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