Per la casa di moda Trussardi il 2018 registra un bilancio negativo: una perdita di 30 milioni di euro. E l’anno che sta per chiudere non sembra avere cifre migliori per il marchio del levriero, come scrive Carlotta Scozzari per Business Insider Italia.
Poco o nulla hanno inciso le campagne pubblicitarie – in Instagram e non solo, lanciate da Michelle Hunziker, moglie del presidente della società Tomaso Trussardi, e dalla figlia Aurora, avuta dal cantante Eros Ramazzotti e testimonial di Trussardi Jeans.
Dopo il pesante bilancio 2018, a febbraio 2019 il fondo della Cassa depositi e prestiti (Cdp) QuattroR, è diventato il primo azionista di Trussardi, con una quota di circa il 60% del capitale, mettendo di fatto in minoranza l’omonima famiglia fondatrice. Un’operazione che non è piaciuta a tutti in famiglia, nell’azionariato, accanto a QuattroR, sono rimasti soltanto Tomaso Trussardi e la madre Marialuisa Gavazzeni. Hanno chiuso i loro rapporti con la maison le sorelle di Tomaso, Beatrice e Gaia.
Dal bilancio 2018 emerge una perdita di esercizio di 29,9 milioni, dopo il rosso di 30,6 milioni del 2017. La perdita del 2016 era stata di 7,44 milioni e il 2015 aveva chiuso con un piccolo utile di 1,68 milioni. La perdita è stata registrata a fronte di un valore della produzione complessivo di 23,7 milioni, in calo dai 24,2 dell’anno prima.
Il percorso di riorganizzazione e riposizionamento e rilancio del marchio previsto dal piano strategico 2015-2020, successivamente aggiornato con la revisione 2018-2022, non ha prodotto i risultati attesi. All’inizio del 2019 è entrato in gioco il fondo di investimento QuattroR che ha sganciato 48,5 milioni tra febbraio e aprile di questo anno. Gran parte di queste risorse sono state messe a disposizione della controllata Trs Evolution, che rappresenta il polo produttivo e distributivo del gruppo per i prodotti di abbigliamento e accessori, e delle sue controllate estere, che hanno fatto segnare risultati particolarmente negativi.
È in capo alla medesima Trs Evolution che, a seguito della salita al controllo del fondo QuattroR, è stato rinegoziato il debito bancario da 51,5 milioni. E ciò dopo che a fine 2018, proprio a causa dei risultati negativi raggiunti dal gruppo, erano stati sforati alcuni parametri fissati con le banche, comportando così l’esigibilità da parte dei finanziatori dello stesso credito. Le banche che hanno bussato alle porte della maison sono Bnl, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, Banco Bpm e Mps.
Ora l’azienda per rimettersi in piedi conta sul nuovo piano 2019-2023. Nel bilancio del 2018, in una nota si legge: “Si prevede nel medio tempo un ritorno graduale a risultati positivi con un miglioramento degli indicatori ancorché negativi nel 2019”. Quindi il 2019 si chiude ancora con conti dalle tinte rosse.
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