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La decisione

Daspo per 4 tifosi atalantini: a Ferrara insultarono alcuni agenti di Polizia

I fatti risalgono alla prima giornata di campionato: il personale della Digos li aveva invitati a scendere da una barriera sulla quale si erano arrampicati.

Quattro Daspo, uno di tre anni e gli altri di 5, per altrettanti tifosi atalantini.

I fatti risalgono allo scorso 25 agosto, in occasione della prima partita del campionato di Serie A a Ferrara contro la Spal.

Secondo quanto ricostruito dalla questura ferrarese, quella domenica allo stadio Paolo Mazza c’erano circa 1.500 sostenitori bergamaschi nello settore “Curva Est” a loro dedicato: durante lo svolgimento della partita le telecamere di videosorveglianza interne hanno notato quattro tifosi arrampicati sulle barriere, alte tre metri da terra, che separano gli spalti dal terreno di gioco.

Un comportamento inappropriato che il personale della locale Digos, insieme ai colleghi di Bergamo, ha provato subito a fermare: giunti sotto le barriere, gli agenti hanno chiesto ai tifosi di scendere, a tutela della loro incolumità e per evitare sanzioni amministrative.

In quel momento, riferisce la Polizia, i tifosi hanno iniziato ad aggredire verbalmente gli operatori, incitando il resto degli ultras atalantini a sostenerli nel gridare frasi offensive.

La successiva attività tecnica posta in essere dalla Polizia Scientifica, attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere, ha permesso di identificare i quattro tifosi atalantini i quali sono risultati avere diversi precedenti di polizia per reati commessi in ambito sportivo.

Deferiti all’autorità giudiziaria dalla DIGOS della Questura di Ferrara per i reati di oltraggio a pubblico ufficiale ed oltraggio ad un corpo politico amministrativo e giudiziario, agli stessi è stata comminata una sanzione amministrativa per la violazione Regolamento d’uso dello stadio “P. Mazza”.

La locale Divisione Anticrimine, in collaborazione con la Questura di Bergamo, ha emesso, a firma del Questore di Ferrara, quattro “daspo”: uno della durata di tre anni e tre della durata di 5, questi ultimi aggravati con l’obbligo di firma, in ragione del fatto che si tratta di soggetti che hanno, nel recente passato, commesso reati per i quali gli era stata già applicata la misura di prevenzione in parola.

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