È tornato in Italia Duvan Zapata. Dopo sei giorni di lavoro col dottor Carlos Moreno Pedrosa, amico con il quale condivise l’esperienza di Udine e proprietario di un centro di fisioterapia a Siviglia, e con un rappresentante dello staff medico dell’Atalanta, il centravanti colombiano ha fatto rientro a Bergamo.
Le condizioni di Zapata – l’ha confermato anche l’amico fisioterapista – sono più che buone e il gigante ex Doria potrebbe mettersi a disposizione di Gasperini per allenarsi con i compagni, già da martedì 3 dicembre.
L’unico limite da superare è quello psicologico: il colombiano è volato a Siviglia perché non era sicuro di essersi ripreso al 100%, nonostante nel mese di cure tutto fosse andato come previsto. “Ho paura a calciare” sembra abbia detto Zapata a Gasperini prima di prenotare il volo per la Spagna, ovviamente con l’ok della società.
Il tecnico ha accettato, ha dato al suo bomber il tempo che gli serviva per essere certo di poter rientrare in squadra al top. Senza pensieri.
La lesione di primo grado all’adduttore destro patita il 12 ottobre in nazionale, quindi, è ampiamente superata (anche secondo il professor Ramòn Cugat).
La speranza di Gasperini e della società è che il fuori programma a Siviglia sia servito a Zapata per superare il problema psicologico, così da poter avere l’attaccante in panchina sabato 7 dicembre per Atalanta-Hellas Verona e poi al top della condizione per la sfida con lo Shakhtar Donetsk di mercoledì 11, decisiva per il futuro europeo della Dea.
Lunedì sera, durante il Gran Galà del calcio italiano, il colombiano è comunque rimasto prudente: “Quando torno? Ancora non lo so, con questo problema ai tendini bisogna andare cauti. Spero di tornare presto per aiutare i miei compagni”.
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