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Appunti & virgole

Atalanta bellissima, partita incredibile. E la Juve ringrazia i suoi campionI fotogallery

I nerazzurri dominano, ma non chiudono la partita e dal dischetto del rigore è una maledizione: ben nove giocatori hanno sbagliato da quando c'è Gasperini

È una di quelle partite che, obiettivamente, si fa fatica a spiegare. Perché se lo spettatore ignaro guarda al risultato pensa: ecco, la solita Juve che viene a Bergamo e trova il tappeto rosso ad accoglierla e passa. Come dice anche la statistica: l’Atalanta in campionato non batte la Vecchia Signora dal 2001, gol di Lorenzi e Ventola quando allenatore era il Vava. Non che Gasperini fosse più arrendevole, anzi: l’anno scorso il 3-0 in Coppa Italia con doppietta di Zapata, in campionato un 2-2 da fuochi di artificio e ancora doppietta di Zapata…

Si spiega così un altro dei motivi per cui stavolta Gasp non è riuscito a mantenere la sua imbattibilità nerazzurra contro la Juve.

Cioè che mancava Duvàn il Panterone, quello che più di ogni altro aveva saputo colpire i bianconeri. Quindi, per tornare al risultato bugiardo: come fai a spiegare, a chi non l’ha vista, che era un’Atalanta bellissima, forse la miglior Atalanta contro la peggior Juve.

Almeno fino a un quarto d’ora dalla fine. Poi le partite durano 90′ o 95′, la Juve non si arrende mai ma soprattutto ha una serie di campioni che possono risolvere da un momento all’altro. Anche se giochi male. Prendete Higuain, che contro l’Atalanta ha fatto gol come a nessun’altra squadra, in otto partite diverse e con i due di ieri sono 12 gol. Anche se il primo è stato agevolato da una deviazione di Toloi e il secondo da quel fallo di mano di Cuadrado non fischiato (ancora Rocchi, come contro la Lazio) e da cui è partita l’azione poi conclusa con assist dello stesso Cuadrado a Higuain.

Eh sì, che peccato. L’Atalanta ha avuto la prima palla gol dal dischetto e non l’ha trasformata con Barrow e questo è forse l’unico rimprovero che può farsi la squadra di Gasperini. A proposito. Il rigorista principe era in panchina, cioè Muriel. La statistica amara dice che con Gasperini il rigore è una specie di maledizione e ben nove giocatori hanno sbagliato, cioè Paloschi, Gomez, Cristante, de Roon, Caldara, Cornelius, Ilicic, Zapata e per ultimo Barrow. Anche se quest’anno la tendenza era positiva, ma gli specialisti Ilicic, Malinovskyi e Muriel non c’erano.

Però, se i quasi 21mila che hanno riempito il Gewiss Stadium si sono divertiti, emozionati, entusiasmati, devono ringraziare proprio la Dea. Che ha avuto il piccolo torto di fare solo un gol e quindi di non saper chiudere la partita. Contro la Juve…

Ma chi avrebbe immaginato di vedere l’Atalanta dominare e dare spettacolo come quasi mai era successo, di fronte ai campioni d’Italia? Loro sì, in affanno e costretti in difesa perché non la prendevano mai, aggrediti da tutte le parti da Pasalic, Gosens, Gomez, da un Toloi che parte e fa l’attaccante aggiunto, quando meno te l’aspetti. E da tutta un’Atalanta che, tra l’altro nonostante il rigore fallito, andava a mille all’ora, si cercava e si trovava a memoria in ogni zona del campo.

Unico neo un attacco rimediato all’ultimo momento, perché onestamente non puoi regalare alla Juve tre pezzi da novanta e un altro, Muriel, in panchina.

Magari, faceva notare qualcuno a fine partita, contro questa Juve in bambola sarebbe bastato Ilicic per affondarla. E fuori c’erano anche Zapata e Malinovskyi… Poi Gasp ha preferito non attaccarsi agli assenti, giustamente sottolineando l’ottima prova di tutta la squadra. “E comunque sono tre punti persi”, ripete amaro il tecnico.

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