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Il calendario

Spogliarsi per parlare di femminicidio

“E se Taylor Mega avesse fatto tutto solo per pubblicità?” cosa cambia? Assolutamente nulla. Il messaggio rimane limpido e genuino: le donne vanno amate non solo l’otto marzo.

Spogliarsi per volontariato sembra quasi uno scherzo, vero? E invece, è proprio così. L’iniziativa è quella della bellissima udinese Elisa Todesco, meglio conosciuta con il nome di Taylor Mega. L’influencer ha deciso di spogliarsi per realizzare un calendario per “For man” e quello che appariva esclusivamente un gesto di autocelebrazione, si rivela essere un’iniziativa benefica. Il ricavato dalla vendita del calendario andrà alla associazione “Wall of dolls” di Jo Squillo, la quale ha creato a Milano (Via De Amicis) un muro contro il femminicidio.

Dopo l’esaltazione iniziale dei suoi “taylorini”, la Mega ha ricevuto anche le prime critiche. I giornalisti del “Corriere della sera” non hanno gradito la presenza di un articolo promozionale del
calendario della bionda influencer all’interno del giornale. La Mega ha prontamente risposto alle critiche ammettendo la nobiltà della sua impresa: “Il tema della violenza sulle donne è talmente
importante da non poter restare confinato in qualche convegno di addetti ai lavori (…) deve toccare tutta la società”.

Il punto focale di questo calendario, però, non sono le critiche che gravitano intorno ad esso, quanto piuttosto il tema del femminicidio, che troppo spesso passa in secondo piano e non viene nemmeno considerato come un reale problema. Innanzitutto bisognerebbe essere al corrente che la parola “femminicidio” non esisteva fino al 2016. È stata coniata perché il numero di donne uccise in Italia ogni anno ha tre cifre.

Ogni anno, in Italia, vengono uccise ottocento donne da compagni, fidanzati, mariti, padri; uomini che dicevano “ti amo” fino a qualche secondo prima di infliggere la pugnalata mortale, il calcio che scrive la parola fine sul libro della vita di una donna. Ogni anno l’otto marzo viene fatta una manifestazione nelle più importanti città italiane per sensibilizzare alla tutela e protezione della donna. Ogni anno, però, di donne ne vengono uccise tante, troppe.

Ben venga quindi il progetto di Elisa; e non perché è una bellissima ragazza o perché è conosciuta, ma perché con questo gesto, sicuramente singolare e coraggioso, fa parlare di femminicidio. È una rivoluzione contro il silenzio e nulla si combatte chiedendo “per favore”.

“E se Taylor Mega avesse fatto tutto solo per pubblicità?” cosa cambia? Assolutamente nulla. Il messaggio rimane limpido e genuino: le donne vanno amate non solo l’otto marzo.

A far crollare un po’ la tesi dell’autocelebrazione, però, è un video pubblicato l’11 novembre 2019 sul profilo Instagram di Taylor. Là blogger ha infatti intervistato Pinky Aoulakh, una ragazza indiana che ha avuto la forza di reagire contro la violenza inaudita di suo marito e che nonostante abbia toccato la morte con un dito, trova ancora la forza di definirsi “sognatrice” e
come disse lo scrittore Antonio Aschiarolo: “Ognuno di noi ha il diritto di vivere, amare e sognare e tutti hanno il dovere di accettarlo”.

Sicuramente una guerriera come Pinky ha il pieno diritto a tutto questo.

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