Il cibo come un farmaco di lunga e sana vita, analizzare le diete del mondo per comprenderne i benefici e capire come poter salvare il nostro pianeta trovando il giusto equilibrio con i nostri consumi alimentari. Un progetto ambizioso, non lo nega, Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, che con gli studiosi dell’Università Cattolica di Milano e il policlinico Gemelli di Roma ha battezzato l’“Italian Institute for Planetary Health” (Iiph). Un progetto dal respiro internazionale che ha come scopo quello di studiare con rigore scientifico le proprietà degli alimenti per poi provare a capire in quali occasioni e quantità è possibile consumarne per aiutare il corpo a stare meglio e a vivere di più.
“Finora nessuno ha promosso ricerche scientifiche con l’obiettivo di identificare i nutrienti che hanno maggiore impatto sulla longevità e sulla salute della popolazione e dei singoli individui” afferma Giuseppe Remuzzi a Bergamonews. I primi progetti vedono ricercatori impegnati sullo studio di fattori che incidono sull’invecchiamento in salute, partendo dalla mappatura dell’Italia (culla della Dieta mediterranea) con analisi dai punti di vista genetico, biologico, molecolare, epidemiologico e ambientale. “Il bacino di studio sarà l’Italia grazie al Servizio Sanitario Nazionale che permette a tutte le persone, senza nessuna distinzione di reddito, di ricevere cure” puntualizza Remuzzi.
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