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L'opinione

E vissero tutti fra un insulto e un atto di razzismo

Una donna viene insultata, un uomo viene preso di mira con atti di razzismo, un bambino viene etichettato con parole disgustose...tratto da storie vere

Una donna di quasi novant’anni viene insultata giornalmente sui social, viene criticata pesantemente, viene sminuita e denigrata da una massa di gente che si sente incredibilmente forte per ciò che le dice attraverso uno schermo.

Poco distante, un ragazzo di origine africane è in un campo da calcio a giocare una partita sotto gli occhi di centinaia di persone, viene insultato con toni razzisti, alcuni fanno versi da scimmia. Lui non ci sta, reagisce lanciando il pallone contro la curva. Da lì a poco si scopre che anche in una partita di calcio di un gruppo di bambini, uno di loro è stato insultato da una donna adulta che gli ha urlato dagli spalti “negro di me*da”.

Generico novembre 2019

Non dite che l’Italia non è razzista, non dite che l’Italia è sempre rispettosa del prossimo, che è una nazione di sani principi, mentireste a voi stessi. Raccontatevi tutte le menzogne che volete, fate passare questi episodi come semplice stupidità, come goliardia e quando avrete finito, quando deciderete di alzare il capo e guardarvi attorno, allora forse rimarrete delusi da come le vostre fantasie verranno spezzate dalla realtà come un vetro rotto. Pensate davvero che una donna, una Signora anziana con al S maiuscola, colei che ha perso tutto quando era solo una bambina, che ha affrontato un campo di concentramento, ha respirato la morte e l’ha vista coi suoi occhi, pensate davvero che si faccia intimorire da una massa di cog**oni da tastiera? Illusi. Un ragazzo africano che è cresciuto in Italia, che ha avuto successo per le sue capacità, che nella vita si è realizzato grazie alla sua passione, pensate di distruggerlo con la vostra ignoranza? Avete preso un abbaglio. Un bambino che è stato etichettato da una donna adulta per il suo colore di pelle in una partita di calcio con coetanei in cui il divertimento dovrebbe essere la base, credete di averlo distrutto? Gli avete insegnato cos’è l’ignoranza, la vostra.

L’Italia è tutto tranne che perfetta, è lasciata cadere all’indecenza di una società tenuta insieme con lo scotch come un vaso rotto e fatto passare come un’opera d’arte, come la nazione dal cuore buono e dall’anima profonda, non importa se il razzismo dilaga, se gli insulti diventano normalità, se la società si incupisce e con essa anche gli animi degli italiani. Oggi è normale vedere una persona straniera e guardarla male, con diffidenza, perché non è bianca come me, è normale andare alla partita di calcio dei Pulcini del paese e insultare un bambino per la sua carnagione, è normale denigrare una donna anziana che dopo essere sopravvissuta alla Shoah cerca di portare nel suo paese un po’ di buon senso. È normale per centinaia di persone forse, ma a me fa venire il vomito.

Dovreste stringere la mano a Liliana Segre per la lotta contro il razzismo che sta facendo nonostante la sua età. Dovreste ammirare Balotelli che, nonostante gli insulti e i versi da scimmia, va avanti e insegna che il razzismo fa schifo (ma quando faceva i gol in nazionale tutti ad applaudirlo nonostante il colore della sua pelle, vero?). Dovreste fare una carezza a quel bambino che si è sentito insultare da una madre, colei che prima fra tutti dovrebbe insegnare ai suoi figli che la violenza verbale non va bene, che gli insulti sono sbagliati, che il razzismo è vomitevole.

Finché insulterete, finché farete passare fenomeni di violenza e razzismo come semplici momenti di goliardia, quelli sbagliati sarete voi, quelli meno Italiani sarete voi, perché se l’Italia oggi è un po’ più cupa di ieri, questo non vuol dire che tutti siano come voi. L’Italia sa e deve pretendere di essere migliore.

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