Venerdì 18 ottobre. Quando arrivo alla Fiera di Bergamo non sono ancora le 8.30: ho più di mezz’ora d’anticipo e non mi capita praticamente mai di arrivare prima a un appuntamento. Sarà la voglia di iniziare questa nuova esperienza: in giuria ai World Cheese Awards, io che il formaggio l’ho sempre amato e – ultimamente – anche studiato a fondo.
Da quando mi hanno annunciato che avrei potuto far parte della grande squadra dei giurati ai Mondiali del Formaggio non ho fatto altro che pensarci. E poi ho approfondito tutto quello che ho potuto sull’arte dei latticini: come si tratta il latte, come si producono questo e quel formaggio, i dettagli della stagionatura e come si riconoscono difetti e pregi.
Insomma, ho preso l’impegno molto seriamente.

La squadra dei giurati è praticamente immensa: siamo in 260 e dobbiamo valutare oltre 3800 formaggi.
Veniamo divisi in “squadre” da tre. Con me, al tavolo 33, ci sono Megane, commerciante di formaggi londinese sulla quarantina (l’età precisa mica gliel’ho chiesta…), e Giovanni, 55 anni, originario della Romagna ma madrileno dal 1989. Insieme, dobbiamo dare un giudizio a 35 formaggi.
Gli assaggi iniziano alle 9.30 e finiscono alle 12.30 in punto: assegniamo 4 “bronzi”, 7 “argento” e 3 “ori”. Oltre al “supergold” che finisce dritto al tavolo dei finalisti dal quale intorno alle 18.30 esce il vincitore della 32^ edizione dei World Cheese Awards.
Sappiamo solo a grandi linee che formaggio abbiamo assaggiato, la scheda tecnica che ci è stata fornita è priva di dettagli per evitare di influenzare i giurati. Ma ci viene molto facile riconoscere durante la “finalissima” quel Parmigiano Reggiano (stagionato 24 mesi) che si contenderà fino all’ultimo il gradino più alto del podio con l’erborinato statunitense, il Rogue River Blue, poi vincitore.

Ebbene sì, è uscito dal tavolo 33 – il mio – il formaggio che si è classificato secondo ai World Cheese Awards.
Soddisfazione doppia per un giurato poco esperto come me, che forse qualcosina dell’arte casearia la sta iniziando a capire per davvero.
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