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L'analisi

Da Borriello-Milito a Zapata-Muriel: Gasp, tocco magico che fa esplodere i bomber

Sono tanti gli attaccanti che sotto la gestione del tecnico piemontese hanno visto crescere esponenzialmente la propria vena realizzativa: a Bergamo la cura ha funzionato alla grande anche su Ilicic e Gomez.

Se dietro a ogni grande uomo c’è sempre (si dice) una grande donna…dietro a un grande calciatore c’è sempre (spesso) un grande allenatore. E, perché no?, anche dietro a un grande bomber.

Tradotto in termini bergamaschi e quindi nerazzurri: non si può negare che dietro al fenomeno dei grandi bomber atalantini ci sia un grande allenatore, cioè Gian Piero Gasperini. E, allora, proviamo a capire l’esplosione degli attaccanti, che all’Atalanta sta avvenendo con una regolarità impressionante, anche attraverso i numeri del Gasp e la sua storia.

Non sono tantissimi i casi che meritano di essere citati, però ce ne sono due molto significativi.

Il primo è Marco Borriello, che il Gasp ha allenato al Genoa nella stagione 2007-2008. Sarà stato anche l’anno della maturazione da calciatore (25 anni), però Borriello aveva già alle spalle campionati con Treviso, Milan, Empoli, Reggina, Sampdoria, ancora Treviso, Milan… Arriva al Genoa e con Gasp gioca 35 partite e segna 19 gol. Prima, al massimo 10 reti nel Treviso in C1.

Altro bomber: Diego Milito. Sempre col Genoa, stagione 2008-2009. Qui il salto è meno clamoroso rispetto ai 23 gol col Real Saragozza in Spagna, ma è sempre significativo rispetto alle 21 reti segnate col Genoa in B nel 2004-2005. Torna in rossoblù e col Gasp in Serie A segna 24 gol, record che riuscirà a eguagliare con l’Inter nel 2011-2012.

E vogliamo parlare degli atalantini? L’eccezione è Ilicic, 11 gol ‘soltanto’ nella stagione 2017-18 e tra l’altro Josip è stato anche il miglior cannoniere nel Palermo di Gasperini, 10 gol nel 2012-13.

Clamoroso l’esempio del Papu, tre anni fa. Prima di allora aveva segnato al massimo 8 gol con il Catania (2012-13), arriva Gasperini all’Atalanta e Gomez si esalta facendo ben 16 gol. E poi si rigenera diventando tuttocampista…

Altro esempio straordinario è Zapata, che come il Papu arriva all’Atalanta e raddoppia il proprio rendimento come cannoniere: il suo massimo era 11 reti con la Sampdoria nel 2017-18, in nerazzurro ne segna 23. E continua, in questo campionato, che Duvan riprenda al più presto.

Di questo passo, se segue il ritmo dei compagni, quanti gol potrà segnare Luis Muriel? Finora il suo record era di 11 reti con l’Udinese nel 2012-13 e con la Samp nel 2016-17. Se raddoppia, come hanno fatto Gomez e Zapata, arriva almeno a 22 o anche lui a insidiare il record che (per ora) resiste, di Pippo Inzaghi, 24 reti nel 1997.

È già a 8 gol, con una tripletta (l’ultima), due doppiette (con Spal e Lazio), un gol al Genoa. Ed è alla prima partita intera stagionale, proprio lui che sembrava il giocatore ideale part time, primo o secondo tempo. Invece…Muriel non giocava 90′ da Fiorentina-Genoa del 26 maggio scorso (0-0).

Un mese dopo è arrivato a Bergamo e si è ricaricato e sicuramente non si fermerà qui, parola di Gasp: “Muriel può e deve diventare un top player”, ha ripetuto il tecnico dopo il 7-1 sull’Udinese. “È una prima punta e deve giocare vicino alla porta dove sa essere letale”. Soprattutto in un’Atalanta che già nello scorso campionato ha avuto il miglior attacco della Serie A (77 reti) e continua oggi con 28.

Ecco, Muriel prima punta. Siamo tutti d’accordo. E quando tornerà Zapata, cosa succederà? Ma questa è un’altra storia…

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