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Romano di lombardia

Rogo all’ex maneggio, ancora nessuna traccia dell’innesco: martedì l’autopsia

Verrà eseguita anche una Tac per fugare ogni dubbio e verificare l'eventuale presenza di lesioni sul corpo del 74enne Giuseppe Messina. Sentiti dagli inquirenti tre testimoni intervenuti sul posto

Gli inquirenti sono al lavoro, ma ancora non è stato individuato l’innesco dell’incendio che sabato 26 ottobre è costato la vita al 74enne Giuseppe Messina, trovato carbonizzato in tarda serata all’ex maneggio San Giorgio a Romano di Lombardia.

Sull’origine delle fiamme non sembrano esserci grossi dubbi: gli accertamenti tecnici, al momento, non escludono definitivamente il dolo, ma l’ipotesi più accreditata resta quella del corto circuito.

Martedì mattina, 29 ottobre, all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo è in programma l’autopsia sul cadavere della vittima, affidata alla dottoressa Anna Antonietti dell’Università di Brescia. Per fugare ogni dubbio e verificare l’eventuale presenza di lesioni verrà anche eseguita una Tac.

Nelle scorse ore gli inquirenti hanno sentito tre persone intervenute sul posto al momento dei fatti, per cercare di ricostruire il più dettagliatamente possibile l’accaduto.

La struttura, ormai abbandonata, viene utilizzata come riparo dai senzatetto (e non si distingue certo per le condizioni di sicurezza): si tratta di ex stalle dei cavalli dove persone prive di casa vanno a dormire. Ci sono state anche famiglie con bambini che negli anni scorsi hanno ricavato all’interno la loro abitazione. Spesso sono intervenute le forze dell’ordine nella struttura, in disuso da una quindicina d’anni, per far sgomberare gli occupanti.

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